Il caso Marsilio divide Serracchiani dalla Grim

In direzione la segretaria difende il consigliere, ma la presidente non ci sta. Il confronto finisce su Twitter. Travanut: il partito faccia analisi più stringenti

UDINE. La presidente Debora Seracchiani e il consigliere regionale Enzo Marsilio si sono confrontati a distanza con dichiarazioni che palesano una netta demarcazione e una distanza apparentemente incolmabile.

La stessa Serracchiani e la segretaria regionale del Pd, Alessandra Grim si sono, invece, affrontate nel corso della direzione regionale dem, tenutasi l’altra sera a Udine.

Il confronto, anche in direzione, verteva sul caso Marsilio. Su cui le posizioni della governatrice sono abbastanza nette.

Mai un invito ufficiale perché Marsilio si dimetta, ma è evidente che per Serracchiani il comportamento di Marsilio - che si era “dimenticato” dell’incompatibilità e nella veste di presidente di una coop di Albergo diffuso aveva votato a favore di contributi per familiari - è politicamente condannabile. In difesa del consigliere era scesa in campo la Grim, ritenendo che non sussistano motivazioni valide perché Marsilio lasci lo scranno di consigliere.

In direzione regionale il passaggio è stato veloce e all’insegna del bon ton. La segretaria del Pd ha spiegato le motivazioni per cui ha scelto la difesa di Marsilio, mentre Serracchiani si è limitata a dire che sul caso lei e la Grim hanno semplicemente vedute diverse.

Il caso è finito in rete grazie a un “cinguettio” del capogruppo di Fi, Riccardo Riccardi, il cui tweet che ha immediatamente scatenato un dialogo fitto fitto con il consigliere dem, Mauro Travanut. La frase di Riccardi che ha dato la stura al confronto è stata: «Serracchiani giustizialista. Grim garantista. Basta non far incazzare Marsilio altrimenti bye bye maggioranza».

Nella risposta, Travanut scrive che la Grim ha «tratti più materni». «Quindi ha ragione lei»?, incalza Riccardi? «Svolge un’altra funzione - replica Travanut sempre su tweet - : sembra non frequentare i moralizzatori». «Sembra...», insiste Riccardi.

«Per quel che leggiamo. Ciò che sta dietro le quinte di ciascuno...», gli risponde Travanut. Che poi sul caso Marsilio, spiega al cronista che «la veste che non prediligo in alcun modo è quello del moralista, altrimenti avrei fatto il religioso o il “pm”. Sul piano politico c’è difficoltà a scusarlo. Il quadro non è facile da capire. Se poi assume toni giornalistici... Il problema è una tagliola se arriva legittimamente sui giornali. Suggerisco che il Pd su casi come questi faccia analisi più stringenti al suo interno».

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