Il Centro latte lascia Torviscosa: finisce una storia lunga 55 anni

TORVISCOSA. La Parmalat trasferisce tutte le produzioni del Centro latte di Torviscosa allo stabilimento delle ex Latterie Friulane di Campoformido: dopo oltre cinquant’anni viene dunque lasciato il sito che ha prodotto e fatto conoscere il marchio Torvis in tutto il mondo. Sarà anche trasferita parte dei macchinari dell’impianto di trasformazione del latte.
A Torviscosa sarà mantenuta la logistica, l’amministrazione e, soprattutto, il notissimo Bar Bianco. Salvati i 34 posti di lavoro: 20 dipendenti saranno trasferiti nell’impianto di Campoformido e 14 resteranno impegnati nelle attività della base logistica, amministrativa e del Bar Bianco.
Tutto ciò è stato annunciato ieri dalla dirigenza Parmalat ai rappresentanti sindacali della Fai-Cisl Claudia Sacilotto, della Flai-Cgil Fabrizio Morocutti e Paolo Guerra della Uila-Uil. Sono state informate anche le amministrazioni locali durante l’incontro tenutosi nella sede di Confindustria a Udine.
Oggi il sindacato parlerà ai lavoratori in assemblea spiegando nei dettagli le decisioni fin qui assunte dalla proprietà.
In una nota la Parmalat spiega che il trasferimento dell’attività di produzione dallo stabilimento di Torviscosa a quello di Campoformido si è reso necessario «al fine di ottimizzare i processi produttivi in seguito al continuo calo dei consumi di latte fresco».
«Il trasferimento delle produzioni - si afferma - non avrà impatti sull’occupazione e sugli acquisiti di latte. Infatti i 20 lavoratori impegnati nello stabilimento di Torviscosa potranno continuare la propria attività nello stabilimento di Campoformido, che dista circa 30 chilometri. Rimarranno a Torviscosa i 14 dipendenti impegnati al Bar Bianco, nelle logistica e nell’amministrativo. In particolare non ci sarà alcun cambiamento nelle attività del Bar Bianco, tradizionale punto di ritrovo e riferimento per i cittadini di tutta l’area».

Parmalat ribadisce inoltre che «l’approvvigionamento di latte non sarà in alcun modo mutato: sarà data continuità agli acquisti dagli allevatori che già conferiscono latte per la produzione dei prodotti Torvis, compresi quelli della Oasi Torvis e tutte le attività dell’azienda continueranno nella direzione della valorizzazione del territorio, del latte e dei marchi». La proprietà conclude sottolineando che la decisione di trasferire le produzioni aumenterà anche la capacità di offerta di prodotti a marchio Torvis e offrirà ai dipendenti «una solida prospettiva di lungo periodo».
Tutti d’accordo i sindacati nell’evidenziare «l’importanza della salvaguardia dell’occupazione» nel trasferimento che «avviene a impatto zero». «Mantenendo il Bar Bianco – dice Claudia Sacilotto della Fai-Cisl – è stata conservata una peculiarità del territorio».
Paolo Guerra (Uila-Uil), ribadendo la sua soddisfazione per il mantenimento «dello storico Bar Bianco», manifesta però tutta la sua preoccupazione per quelle maestranze occupate nei servizi (coop) e nell’indotto «che vanno salvaguardate», ma «soprattutto perché questo rappresenta un indebolimento del tessuto industriale di Torviscosa, che, a mio avviso, si sta sgretolando».
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