Il Centro trasfusionale trasferito a Trieste da giugno
GORIZIA. Alla fine il buon senso ha prevalso. Di fronte al pressing esercitato sull’Azienda sanitaria dai sindacati e dal personale ospedaliero interessato, il trasferimento a Trieste del Centro trasfusionale, sinora operante a Gorizia e a Monfalcone, che doveva scattare il primo aprile con una fase transitoria, per poi passare a pieno regime dal 1º gennaio 2014, è stato posticipato di almeno due mesi.
Salvo ulteriori ripensamenti, quindi, soltanto a partire dal prossimo giugno, nei turni notturni, nei fine settimana e nelle giornate festive il servizio trasfusionale dell’Area vasta giuliano-isontina sarà totalmente a carico dell’Azienda triestina che, attraverso il personale dell’ospedale di Cattinara dovrà rispondere – a distanza - anche alle necessità di sangue di Gorizia e Monfalcone.
La richiesta di rinvio formulata dai sindacati è stata valutata mercoledì dal direttore generale dall’Ass Marco Bertoli e dal suo omologo dell’Aouts Triestina Francesco Cobello: è stato quest’ultimo a rompere gli indugi e a inoltrare formalmente la domanda alla Regione. Che non ha ancora dato una risposta ufficiale ma ci si aspetta che lo faccia in tempi brevissimi, e la risposta – di fronte a una manifesta impossibilità di far partire il servizio – non potrà che essere positiva.
Anche se fino all’ultimo la posizione dei vertici politico-sanitari triestini è stata improntata alla rigidità. Ieri mattina il direttore del servizio trasfusionale d’area vasta e primario a Cattinara, Luca Mascaretti, si è incontrato con il personale del San Giovanni di Dio.
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