Il centrosinistra disfa il terzo mandato ai sindaci I DATI
UDINE. Fatta e disfatta, in meno di un anno. La possibilità di un terzo mandato per i sindaci sparirà. Approvata a dicembre 2012 dal governo di centrodestra giusto in tempo per le elezioni regionali, e quindi per evitare eventuali avversari scomodi, ora il governo di centrosinistra promette di ristabilire ordine.
E di reinserire il limite di due mandati per i sindaci, giusto in tempo per le amministrative del prossimo anno, quando andranno al rinnovo 129 Comuni (come mostra la tabella). Debora Serracchiani, oggi presidente del Fvg, nel dicembre 2012 segretario regionale del Pd, definì la scelta «un’operazione di Casta» e strigliò i democratici in Consiglio regionale che poco si opposero e ufficiosamente condivisero.
Ieri durante la riunione della “sua” giunta l’assessore alle Autonomie locali, Paolo Panontin, ha annunciato che si torna indietro. Si farà un passo avanti, invece, come da desiderata di Serracchiani, sulla preferenza di genere, cioè un voto a una donna e uno a un uomo, provvedimento proposto nella scorsa legislatura e affossato, anche quello per non complicare le regionali. Restano un cruccio, invece, le Province. Il prossimo anno andrà al rinnovo quella di Pordenone. Ma si voterà? Rebus.
Province: l’idea di una legge voto
Serracchiani è determinata a chiuderle. Il governo lo farà attraverso una modifica della Costituzione che richiede la “doppia lettura” in Parlamento, cioè la doppia approvazione da parte della Camera e del Senato e la necessità che trascorrano tre mesi tra la prima e la seconda votazione. Un iter lungo, un sentiero stretto per non far andare al voto la Provincia di Pordenone.
Ha in mente un’idea Panontin e si chiama “legge voto”, la stessa utilizzata dal Consiglio regionale per la riduzione dei consiglieri, che venne approvata in Fvg nel novembre 2011 e resa operativa dal Parlamento nel gennaio 2013, anche in questo caso con “doppia lettura” perché modificava lo Statuto Fvg. Anche qui il sentiero è stretto.
«Se la prima lettura della legge nazionale arriverà in autunno è forse possibile che la Provincia di Pordenone non vada al voto. Abbiamo però la possibilità, e ci stiamo lavorando – spiega Panontin –, di portare in Consiglio una “legge voto”. Così verificheremo prima di tutto le reali volontà delle forze politiche e poi apriremo un fronte comune per la condivisione della legge. Potremmo quindi sperimentare prima di altri la riforma, senza attendere quella nazionale».
Sa Panontin che i tempi sono stretti. «Stiamo predisponendo il testo – dice l’assessore – che potrebbe andare in Aula a settembre».
Sindaco fino a 10 anni
Il centrodestra aveva aperto alla possibilità del terzo mandato per tutte le amministrazioni, tranne i quattro capoluoghi di provincia. «La mia idea – spiega Panontin – è il divieto a un terzo mandato per tutti i Comuni, senza distinzione tra abitanti. Ne discuteremo in giunta».
L’ipotesi è che le amministrative del 2014 si tengano a giugno realizzando l’election day con le elezioni Europee. In questo caso il disegno di legge potrà essere approvato dal Consiglio a gennaio. Se così sarà non potranno ricandidarsi nel Pordenonese sindaci di città importanti come Sacile (Roberto Ceraolo), Porcia (Stefano Turchet) e Fontanafredda (Giovanni Baviera), tutti al secondo mandato.
Nell’Udinese, invece, i primi cittadini di Tavagnacco, Mario Pezzetta (che è anche presidente dell’Anci Fvg), o di Campoformido, Andrea Zuliani, non potrebbero più ripresentarsi.
Largo alle donne
Per favorire la presenza femminile in politica sarà prevista in legge la doppia preferenza di genere e dunque la possibilità di dare un voto a una donna e un voto a un uomo.
Fondi allo sport: 800 mila euro
La giunta ha approvato anche la distribuzione di circa 800 mila euro per un centinaio di manifestazioni sportive. Il riparto, proposto dall’assessore Gianni Torrenti, è stato deciso dagli uffici con la consulenza del Coni.
«Con la manovra estiva – aggiunge Torrenti – arriveranno altri 100 mila euro circa per sostenere qualche altra manifestazione sportiva».
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