Il chirurgo plastico ora è presenza fissa

Un tassello che non soltanto completa l’unità di Senologia dell’ospedale di Pordenone, ma apre una serie di opportunità per tutti i reparti: è la presenza strutturata di un chirurgo plastico. Una presenza che a breve sarà istituzionalizzata. Ieri all’Azienda sanitaria 5 c’è stata la presentazione del primo intervento di ricostruzione mammaria con tessuto della paziente, grazie a questo nuovo innesto nell’organico.
Chirurgo plastico
Sinora Pordenone non aveva la presenza fissa di un chirurgo plastico. «Prima – ha detto il direttore sanitario dell’Azienda Giuseppe Sclippa – c’era soltanto una collaborazione con Udine. Un chirurgo plastico lavora con diversi reparti, ha un impiego trasversale. È un grande risultato portato a casa».
Debutto
Il nuovo chirurgo plastico dell’ospedale di Pordenone è Roberto Baraziol, che ha effettuato a fine gennaio il primo intervento con la tecnica Diep per la ricostruzione della mammella. «Non è una tecnica nuova – ha spiegato –, ma a Pordenone non era mai stata utilizzata perché richiede una équipe di microchirurghi». L’intervento, che ha riguardato una donna di 67 anni di Cordenons, è andato bene. Si usa il tessuto dell’addome della paziente per la ricostruzione del seno. Il tessuto viene vascolarizzato grazie a un collegamento tra arterie. Il risultato è un seno uguale all’altro e che segue l’evoluzione fisica della paziente, se dovesse ingrassare o dimagrire. «L’intervento dura 8 ore – ha detto – e spesso la paziente si spaventa per questo». Dopo l’operazione, la donna viene ricoverata in terapia intensiva e poi monitorizzata per alcuni giorni per prevenire complicanze. Un percorso complesso, ma considerato oggi il migliore intervento ricostruttivo per le donne. Ci sono anche altre tecniche come le protesi o la liposcultura che dipendono sempre dalla paziente e dalle sue caratteristiche.
Unità senologica
È nata nel 2003 ed è diretta da Anna Bassini. Chirurgo è Elvia Micheli. «Tutte le donne che hanno un sospetto – ha sottolineato – possono telefonare al numero apposito, prendere un primo appuntamento e accedere a una visita mammografica, a un’ecografia e a quello che serve per avere la diagnosi». Dalla cura alla ricostruzione, la donna è seguita passo passo a Pordenone così come a San Vito al Tagliamento e a Spilimbergo. Prima l’unità poteva usufruire delle consulenze di un chirurgo plastico. Ora che è in organico, c’è la possibilità di scegliere la soluzione migliore. «È un importante valore aggiunto», ha detto Micheli. Ogni anno a Pordenone si effettuano una quarantina di interventi di ricostruzione (25 circa con protesi). «Il sogno che abbiamo – ha aggiunto Micheli – è quello di riuscire a fare la mastectomia e subito la ricostruzione con tessuto proprio».
Chirurgia
«Il chirurgo plastico sarà una figura non limitata alla senologia – ha messo in evidenza Paolo Ubiali, primario di chirurgia –, ma entra in un progetto di chirurgia oncologica più ampio anche per altri reparti dopo gli interventi di demolizione». Il nuovo chirurgo plastico recentemente ha partecipato all’intervento di ricostruzione di un avambraccio effettuato da Alberto De Mas, primario di chirurgia della mano. —
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