Il ciclone Lualdi reinventa il Golf club Udine
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FAGAGNA. Forse non è casuale che l’ufficialità dell’operazione sia arrivata con la primavera: è cominciata una nuova stagione per il Golf Club Udine e per il turismo del Friuli Venezia Giulia. Una vera e propria rivoluzione che ha come unico obiettivo quello di cancellare l’assioma golf uguale élite.
Ecco, allora, che grazie a un importante investimento economico, Gabriele Lualdi – titolare della Lima di San Daniele, società specializzata nella costruzione di protesi mediche in titanio – diventa il nuovo presidente e proprietario del circolo di Fagagna, aprendo le porte del club a tutti, soci e non: «É tempo di ripensare il ruolo dei circoli, sia da un punto di vista ludico-sportivo sia, e soprattutto, da un punto di vista turistico».
Il passaggio delle consegne è stato perfezionato nei primi giorni dell’anno: la famiglia Malignani, dopo 40 anni, ha passato il testimone nella convinzione che il “loro” club potesse continuare a crescere, a rappresentare un punto di riferimento per molti giocatori, italiani e stranieri.
«Il primo pensiero – attacca Lualdi – è proprio per Alberto Malignani e la sua famiglia. Hanno fatto diventare questo campo uno dei più belli della regione; hanno avuto il coraggio di farlo crescere da 9 a 18 buche. Adesso tocca a me continuare il loro lavoro».
In un momento di crisi simile, non è facile trovare imprenditori disposti a investire decine di milioni, ma come dice lo stesso Lualdi «è proprio in questi momenti che si mettono le basi per la ripartenza».
Veniamo alla filosofia dell’intervento che, tra l’altro, sarebbe – il condizionale è d’obbligo visto che nel nostro Paese bisogna fare i conti con un sistema burocratizzato – legata alla realizzazione di un centro alberghiero e uno medico-riabilitativo.
«L’obiettivo principale è quello di aprire le porte del circolo a tutti, giocatori e no. Farci conoscere in Italia, in Austria, in Slovenia, ma anche nel Nord Europa. Insomma, attrarre persone non solo per la bellezza del campo, ma per tutto quello che può trovare su questo territorio: dai paesaggi all’enogastronomia, dalle città d’arte a quelle turistiche».
«Naturalmente per riuscire dobbiamo essere il più possibile ospitali - prosegue – : ecco che serve un aggiustamento del campo (alcune buche saranno perfezionate ed è già al lavoro una speciale commissione), della club house per renderla più ospitale (un primo progetto di ristrutturazione sarà presentato ai soci il 19 aprile in occasione di un’assemblea straordinaria) ai soci e agli ospiti. Alcuni esempi: spazi adeguati per la lettura, sala fumatori, sala video e tv, una per il gioco delle carte. Vogliamo che si possa vivere il club come casa propria. E che questa opportunità possa essere allargata anche a chi non gioca».
Non a caso nel progetto-Lualdi c’è anche un “circuito vita” (per gli amanti delle passeggiate e del podismo, che non interferisca con il campo). Non potevano mancare importanti novità per i giocatori: «Saranno adeguati gli spogliatoi, il deposito sacche e quello dei golf cart. Sarà realizzata una sala pratica con simulatori. Nei piani a lunga gittata, c’è anche la possibilità di organizzare gare internazionali fra simulatori collegati fra loro (ma serve la fibra ottica). E poi sistemi informatici e telematici per l’elaborazione dello swing anche in campo».
«Voglio parlare anche con i gestori degli altri campi – continua Lualdi – per far sì che i giocatori girino, conoscano le varie realtà. Insomma vogliamo diventare uno dei fulcri del golf-turismo regionale. Un luogo vitale di valorizzazione del territorio e del golf».
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