Il cimitero delle auto in via Di Giusto a decine abbandonate e da rottamare

Il direttore dell’Ater, Riccardo Toso: «Stiamo collaborando con il Pra e la polizia locale per poter rimuovere i veicoli»



Senza targa o senza una ruota. Ammaccate, arrugginite, con i vetri rotti e la vernice sbiadita dal sole. Sono le vetture abbandonate, anche da anni, nel quartiere Aurora, tra le vie Riccardo Di Giusto, Sbaiz e viale Divisioni Garibaldi Osoppo, solo per citarne alcune. L’Ater – l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale – ne ha individuate almeno 25 facendo un primo censimento solo in una parte della periferia Est della città. Ma probabilmente il numero sarà più elevato al termine della ricognizione. Tra i “rottami” ci sono anche furgoncini e roulotte. E tra i residenti c’è chi racconta che un camioncino frigo è rimasto per oltre dieci anni parcheggiato in un angolo del quartiere ed è stato rimosso solo qualche mese fa. I veicoli in questione, nella maggior parte dei casi, si trovano in aree private, ossia nei parcheggi adiacenti ai condomini. E ciò complica le procedure di rimozione.

Chiarisce la questione Riccardo Toso, direttore generale dell’Ater di Udine: «Se i mezzi appartengono a persone che sono ancora nostri inquilini possiamo agire in autonomia. E, a tale scopo, stiamo perfezionando una convenzione con il Pra (il Pubblico registro automobilistico) in modo da poter accedere direttamente alle banche dati e predisporre tutti i documenti necessari. Anche se poi quasi sempre ci troviamo di fronte a un’utenza debole che ha difficoltà di tipo economico. Se invece le macchine sono di qualcuno che non abita negli edifici gestiti da noi o che risulta irreperibile la situazione diventa più articolata e c’è bisogno dell’intervento della polizia locale. Anche perché per mandare a demolire una vettura ci vuole il libretto o, in alternativa, carte che documentino lo stato di abbandono da lungo tempo e l’impossibilità di trovare un proprietario».

Nel caso in cui l’auto sia abbandonata e non sia possibile risalire al proprietario si segue la procedura prevista dalla specifica normativa che risale agli anni Novanta e che, dopo tutta una serie di accertamenti, culmina con la demolizione e la cancellazione dal Pra. Lo scorso anno, nel giro di tre mesi, il Comune aveva provveduto al recupero di una dozzina di veicoli (per esempio in via Treviso, in piazzale Cella, in viale Divisioni Garibaldi Osoppo, in via Filzi, in via Dormisch, in viale XXIII Marzo all’interno del parcheggio di un market, in via Chiusaforte, in via Podgora, in viale Venezia, in via Baldasseria Bassa e in via Trento. Non sempre però la polizia municipale può intervenire). Se il mezzo ha dei pezzi mancanti di fatto viene considerato come un rifiuto e può essere subito rimosso, ma solo se si trova in un’area pubblica o privata accessibile al pubblico, come per esempio il parcheggio di un supermercato. Altrimenti dovrebbero essere i privati a farsi carico della rimozione. Individuare i proprietari delle auto abbandonate, poi, a volte è tutt’altro che semplice. Possono appartenere a società fallite o a stranieri che sono rientrati nel loro Paese d’origine. In altri casi le macchine sono pure senza targa o sono di persone decedute.

In più di un’occasione, come informano i vigili del fuoco, è capitato che questi veicoli siano andati a fuoco. Quando ciò accade c’è il rischio che le fiamme si propaghino anche alle auto parcheggiate nelle vicinanze e che il fumo finisca per invadere gli edifici adiacenti all’area di sosta. —





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