Il circolo MissKappa: «L’integrazione si crea attraverso il confronto»

Antonella Fiore, presidente Arci Udine, parla dei profughi «Sono esseri umani, giovani e impauriti anche loro»
Udine 04 Gennaio 2017 interviste al bar Copyright Petrussi Foto Press Turco Massimo
Udine 04 Gennaio 2017 interviste al bar Copyright Petrussi Foto Press Turco Massimo

«Crediamo fortemente che l’integrazione si crei attraverso il confronto e il dialogo con l’altro. La paura di chi è diverso da noi è insita nell’essere umano e la comprendiamo. Ma la descrizione che troppo spesso viene fatta dei richiedenti asilo è agghiacciante. Sono esseri umani, giovani e impauriti anche loro». Antonella Fiore, presidente Arci Udine, e socia attiva del circolo MissKappa di via Bertaldia, esce allo scoperto. Lo fa descrivendo l’altro volto del quartiere di viale Ungheria che in questi giorni è insorto contro le risse, gli assembramenti e i presunti spacci di droga. Lo fa prendendo le difese del circolo che spesso è stato additato, tra le righe, come causa che ha portato in quella zona i profughi. «Il nostro – questo è il suo messaggio – è un presidio culturale contro il degrado».

«A settembre 2015 abbiamo deciso di ospitare le lezioni di italiano che l’associazione Ospiti in Arrivo teneva prima al parco Moretti – racconta –. Abbiamo dato a quella scuola un tetto e un riscaldamento». La scuola si svolge tre volte a settimana, lunedì, giovedì e venerdì dalle 16 alle 18. «I ragazzi in quelle giornate aspettano fuori dal circolo con il quaderno in mano – continua -. Quando entrano sistemano le sedie e i tavoli, imparano con entusiasmo e passione. Imparano a conoscere la nostra cultura, si confrontano, si confidano, piangono, perchè il dolore che vivono è tanto. Abbiamo dato loro la possibilità anche di giocare a calcetto, ascoltare la loro musica e parlare con tutti noi».

Il circolo chiude a mezzanotte e mezza, ed è cura degli stessi responsabili del circolo, riferiscono, riaccompagnare i ragazzi a casa. «Sono donna e non ho mai avuto paura - dice Antonella -. Non mi sono mai sentita accerchiata e guardata male».

Durante l’estate l’associazione ha anche organizzato molte iniziative nel parco “Vittime delle Foibe”, concerti, spettacoli teatrali e ospitato l'europarlamentare Elly Schlein. «Abbiamo deciso per un periodo – precisa Antonella Fiore – di lasciare aperto il wifi e, dopo avere indetto un’assemblea pubblica nel parco abbiamo deciso di limitare l’accesso alla banda larga solo a 15 persone e di spegnerla in alcuni orari. Perchè ascoltare gli altri e capire le esigenze di chi abita in quelle strade lo abbiamo ritenuto fondamentale».

Eppure i problemi restano, lo scontro con i residenti e i commercianti è ancora alto. «Quell’assembramento fuori dal circolo prima e al termine delle lezioni di italiano non deve spaventare solo perchè i volti e gli abiti di quei ragazzi sono diversi dai nostri – dice la presidente –. L’equazione rifugiato uguale sporcizia, alcol e criminalità è falso. Noi siamo pacifisti e crediamo fortemente che l’integrazione si crei attraverso il confronto e il dialogo con l’altro. Con le nostre iniziative e la scuola abbiamo semplicemente cercato di colmare il vuoto istituzionale dell’accoglienza che non funziona».

Altro discorso è invece la delinquenza e lo spaccio. «Pensiamo che l’analisi da fare sia molto più ampia. La debolezza di alcuni, il non credere in nulla, il non avere speranza, l’essere soli e senza prospettiva rischia di generare profondo disagio. Dobbiamo evitare – è l’appello – che ciò accada e stare attenti a fare analisi che mettano insieme tutto e tutti». «Facciamo fatica – conclude la presidente dell’Arci – a essere società civile, facciamo fatica a costruire ogni giorno le nostre attività sul territorio e in questa città, ma non ci arrendiamo e non ci arrenderemo di fronte alle critiche. Non si risolve nulla nascondendo i migranti in una grande caserma».

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