«Il clima è pesante, mancano informazioni»

I rappresentanti sindacali chiedono ai vertici dell’istituto maggiore chiarezza. «Temiamo per il lavoro»
Udine 01 Giugno 2013 hipo bank Copyright Foto Press/Turco
Udine 01 Giugno 2013 hipo bank Copyright Foto Press/Turco

TAVAGNACCO. Prima il licenziamento di 97 persone, poi la paventata chiusura di Hypo Bank Italia, ora l’inchiesta sui canoni di indicizzazione di migliaia di contratti di leasing. Non c’è pace a Tavagnacco. Un annus horribilis che preoccupa, e non poco, i sindacati, impegnati da mesi a tutelare le centinaia di lavoratori che ancora operano all’interno della banca.

«Siamo molto preoccupati, inutile nasconderlo – afferma Roberto De Marchi di Fiba-Cisl –. Quando è trapelata la notizia delle anomalie sul calcolo dei canoni di indicizzazione abbiamo immaginato che le cose potessero prendere questa piega, visto il coinvolgimento della Procura. Chiaro che il danno per la banca e per i suoi dipendenti è notevole».

De Marchi riporta il rammarico dei lavoratori, che ieri mattina hanno visto arrivare nella sede di Tavagnacco una ventina di agenti della Guardia di finanza. «Il clima in azienda è molto pesante – aggiunge il rappresentante di Fiba-Cisl – e non potrebbe essere altrimenti. Le persone temono di perdere il proprio posto di lavoro».

A questo proposito, De Marchi si aspetta delle rassicurazione da parte dell’azienda, con messaggi precisi rivolti ai dipendenti: «Mancano informazioni chiare su quanto sta accadendo e la situazione appare sempre più pesante da sopportare».

Per ora Hypo Bank si è limitata a confermare la perquisizione nella sede di Tavagnacco, assicurando di aver già avviato indagini interne e di aver assunto i conseguenti provvedimenti disciplinari verso chi ha sbagliato.

«Tocca alla magistratura fare chiarezza su questa vicenda – evidenzia De Marchi –. Confidiamo che al più presto possa verificare eventuali operazioni illecite e accertarne le responsabilità. Il clima all’interno di Hypo Bank ha bisogno di rasserenarsi, altrimenti si corre il rischio di ritrovarsi tra le mani soltanto i cocci di ciò che resta dell’istituto bancario».

L’apprensione per l’inchiesta che sta coinvolgendo Hypo Bank la esprime anche Guido Fasano di Fabi. «Le cose hanno subito un’accelerazione improvvisa – commenta – che mi auguro possa servire a spiegare fino in fondo la vicenda. Ovviamente ci auguriamo chiarezza su eventuali illeciti, ma ci aspettiamo anche conferme per la parte sana dell’azienda e per la salvaguardia dei posti di lavoro. Se avevamo qualche dubbio sulla gestione della banca – prosegue il sindacalista – l’importante ora è che il prezzo più alto per gli eventuali errori commessi non debba essere pagato sulla pelle dei lavoratori». Fasano, visti i nuovi risvolti, spera in un impegno ancora maggiore delle istituzioni (Comune di Tavagnacco e Regione in testa) per mettere al riparo le professionalità ancora presenti in Hypo Bank.

Negli ultimi tempi i rapporti tra la dirigenza della banca e le sigle sindacali non sono stati idilliaci. È di qualche giorno fa la critica arrivata all’azienda per come ha gestito il richiamo di alcuni dei dipendenti licenziati per affiancare la task force istituita per il ricalcolo delle indicizzazioni dei leasing errati.

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