Il Comune di Pordenone può comprare il Giordani
A gennaio è scaduto il vincolo per cui l’Atap non poteva cedere l’ex Deposito, fucina di progetti, spettacoli e lavoro giovanile.
UDINE. Non solo il centro musicale per eccellenza di Pordenone, ma un laboratorio di idee – non solo artistiche – che negli anni ha generato progetti, laboratori e quindi lavoro soprattutto giovanile. Il Deposito Giordani è più di un luogo, ma proprio dal luogo, quell’ex deposito delle corriere di 10 mila metri quadri a due passi dal polo universitario pordenonese, dovrà ripartire il progetto della nuova amministrazione comunale di Claudio Pedrotti. Il vincolo decennale che imponeva ad Atap (proprietaria dello stabile) di non vendere la struttura – ragione per cui il Comune in questi anni ha sempre pagato un raguardevole affitto – è venuto meno il primo gennaio 2011.
Ipotesi vendita. Ora l’amministrazione comunale può valutare l’ipotesi di acquistare lo stabile (ipotesi presa in considerazione anche dall’amministrazione uscente) o di proseguire con l’affitto, tenendo però presente che gli spazi rischiano di non essere più sufficienti.
Non solo musica. Molti conoscono il Deposito per i concerti di livello proposti negli anni, ma il Deposito è molto altro, è una struttura polifunzionale, «una struttura sociale che si occupa di cultura» ama definirla Attilio Perissinotti, che l’ha vista nascere e l’ha fatta crescere. La Cooperativa Nuove tecniche è il soggetto che ha in capo la struttura per conto del Comune, affiancato da Virus concerti per la parte relativa agli eventi musicali. Ma nel tempo il Deposito è diventato la “casa” di associazioni e progetti che hanno generato anche occupazione per i giovani.
Il centro Impastato. La sala registrazioni, gestita dai musicisti Fabio D’Amore e Ivan Moni Bidin (Artesonika), in due anni è diventata “fabbrica della musica” e questo legittima l’asprirazione di essere più di una sala registrazione low cost. «Lo scorso anno - spiega D’Amore – sono stati circa 700 i ragazzi che hanno utilizzato la sala». Oltre alle ore gratuite di registrazione – per i giovani tra i 13 e i 27 anni – il centro è diventato un punto di riferimento per i gruppi che di musica vorrebbero vivere. «Molti arrivano dal portogruarese, ma anche da Udine e da fuori regione. Ai gruppi più validi, che suonano musica propria, abbiamo dedicato delle serate a tema: finora ne abbiamo realizzate tre (reggae, punk e metal)». Il centro funge anche da sala prove perché una sala dedicata a questa funzione non c’è. «Esiste un progetto di ampliamento per il quale la precedente amministrazione aveva già stanziato 30 mila euro. Vedremo cosa vorrà fare la nuova».
Artrend. Grazie al reperimento di finanziamenti europei nel 2007 è nato anche un polo multimediale – costituito oggi da cinque ragazzi - che si occupa di organizzare corsi, noleggiare attrezzatura sofisticata, di gestire uno sportello counseling per liberi professionisti e che si sta specializzando nella realizzazione di video: da quelli aziendali ai videoclip musicali.
Restart. Tra i progetti a cui partecipa Artrend c’è anche “Re-start” ovvero il recupero di vecchi pc e componenti che vengono rigenerati per creare nuovi computer. L’obiettivo è duplice: «si riduce l’impatto sull’ambiente e si creano tecnologie a basso costo». I privati o le aziende che hanno pc da dismettere possono rivolgersi al Deposito.
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