Il Comune di Udine scarica Vicino/lontano: contributo ridotto da 30 a 10 mila euro

UDINE. «Il premio Terzani non promuove qualcosa di specifico e identificabile con la nostra realtà e funge in maniera marginale da traino per l’industria turistica. Terzani è diventato un Santo secolare, un oggetto di culto, complimenti a chi è riuscito a imporlo associandolo a un’idea di alta qualità come persona, della quale io fortemente dubito anche perché ci sono autorevoli esponenti che sull’analisi storica di Terzani avrebbero mosso più di qualche critica».
In consiglio comunale, l’assessore alla Cultura, Fabrizio Cigolot, rispondendo all’interrogazione presentata dal dem Carlo Giacomello, ha bocciato il festival giunto alla sua quindicesima edizione. Tant’è che, come ventilato, il Comune ha ridotto da 30 a 10 mila euro il contributo annuale. Cigolot ha definito l’iniziativa «ripetitiva» rappresentativa dei «soliti temi e dei soliti noti richiamandosi a concetti che sembrano appartenere al pensiero unico».
Che il centrodestra non amasse vicino/lontano lo si era capito in campagna elettorale quando l’allora candidato sindaco, Pietro Fontanini, parlò di un ripensamento. «Ci furono – ha ricordato Cigolot – reazioni immediate. Oggi si vede che queste reazioni sono sempre vive e presenti perché vicino/lontano gode di una sconfinata ammirazione da parte dei media locali, soprattutto dalla stampa».
E come se non bastasse l’assessore ha aggiunto che «la manifestazione ha sempre goduto di pesanti appoggi politici anche a livello regionale». Chiarito che «non vi è alcuna intenzione di privare Udine di vicino/lontano», Cigolot si è soffermato sul premio nazionale Tiziano Terzani, presieduto dalla moglie, Angela Staude Terzani.
«Questo non è l’unico premio intitolato a Terzani in Italia: c’è il premio per l’umanizzazione della medicina a Bra e il premio “Firenze per la cultura di pace”. Viene usato per riempire il teatro, ma nulla aggiunge agli eventi del festival che avrebbero di per sé la loro capacità di attrarre attenzione. Penso alla giornata della legalità che gode dell’appoggio del Comune».
Secondo Cigolot se «la prima edizione del festivasl colpì per l’originalità, anno dopo anno, anziché essere luogo di confronto, la presenza di temi e persone invitate sembra che ricalchino un copione abbastanza scontato. Di queste cose ho discusso con gli organizzatori: se questo è il modello che intendono portare avanti sono liberi di farlo ma trattandosi di un’iniziativa sostenuta, su un totale di spesa di 280 mila euro, con 192 mila dalla Regione e 30 mila dal Comune, ci sentiamo di dover esprimere considerazione sulla progettualità sviluppata».
E ancora: «Trattandosi di evento che si sviluppa in tre giorni che non sembra avere ricadute straordinarie se se non quelle collegate a un apparato mediatico formidabile, 10 mila euro è un contributi significativo». In ogni caso Cigolot spera di tornare sull’argomento per «fare di Udine un luogo dove queste iniziative possano svilupparsi nel segno della pluralità. La nostra proposta di ripensamento non è stata vista come un attacco ma come un contributo critico che ci sentivamo di portare».
Di fronte all’ennesima stroncatura, il presidente di vicino/lontano, Guido Nassimbeni, assicura: Con le risorse a disposizione faremo il meglio possibile per regalare alla città un’altra straordinaria edizione. Per quanto riguarda i contenuti del festival noi siamo metologicamente aperti al confronto sempre rivendicando, però, la nostra indipendenza. Sappiamo che il confronto è fondamentale per rispettare la pluralità dei punti di vista e offrire al pubblico una proposta equilibrata».
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