Il Comune di Udine: sull’ex Upim massima disponibilità
UDINE. «La decisione spetta soltanto ai proprietari del palazzo. Da parte nostra, visto l’interesse a recuperare un immobile così importante nel cuore della città, c’è la massima disponibilità al dialogo per favorire l’intervento, magari coinvolgendo anche la Soprintendenza». Così l’assessore alla Pianificazione territoriale, Carlo Giacomello, dopo che l’imprenditore Marco de Eccher aveva ieri messo in dubbio la realizzazione del progetto che da alcuni mesi sta facendo discutere gli udinesi.
Dopo aver investito 20 milioni per acquistare lo stabile nel 2009, il gruppo Rizzani de Eccher aveva concordato con l’amministrazione di affidare l’incarico all’architetto Moneo, una delle firme più prestigiose a livello internazionale, e di utilizzare lo strumento dell’accordo di programma per superare alcuni vincoli senza peraltro aumentare le volumetrie.
Il primo progetto dell’archistar è stato però bocciato dalla Soprintendenza e il piano regolatore, approvato nel frattempo dal Comune, ha fatto venire meno - a detta di Giacomello - la necessità di un accordo di programma.
«La scheda che regolamenta quell’area - spiega l’assessore - impone il rispetto di vincoli minimi solo per quanto riguarda l’altezza, la distanza e la realizzazione di una galleria che colleghi via Cavour col giardino di palazzo Morpurgo. C’è poi da affrontare il problema dei parcheggi perché è chiaro che non è pensabile ipotizzare un passaggio significativo di mezzi su via Savorgnana». Da qui la richiesta di un accesso da piazza Duomo che però l’imprenditore potrebbe non soddisfare.
«Da parte nostra - aggiunge Giacomello - ripeto che c’è la massima disponibilità al confronto e al dialogo. Se la proprietà intende chiedere il permesso di costruire con il Piano casa è ovviamente libera di farlo, ma io ritengo che la scheda norma del nuovo Piano regolatore (che prevede, invece, la stipula di un Piano attuativo comunale, ndr) offra ampi margini per un intervento che non sia soltanto conservativo, ma possa lasciare il segno caratterizzando ancor più il centro storico. Dell’ultima proposta abbiamo visto solo un rendering e al momento è quindi impossibile esprimere un parere, fermo restando il fatto che stiamo parlando di un grande architetto e che recuperare l’ex palazzo Upim è interesse di tutti».
Intanto fino alle 18 di ieri sul sito del Messaggero Veneto ben 1.172 visitatori avevano espresso il loro parere sul recupero dell’ex Upim. Per la maggioranza, ben 808, sarebbe meglio un ritorno al passato con il recupero del progetto di Provino Valle, in 95 hanno votato per il palazzo così com’è oggi e 119 si sono schierati a favore dell’idea dell’architetto spagnolo mentre 150 hanno bocciato tutte e tre le ipotesi.
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