Il Comune fa cassa e vende il lascito Samueli e la Radaelli

LATISANA. Due varianti urbanistiche per aprire le porte agli investitori. E in un colpo solo risanare due aree del centro cittadino, fortemente degradate e due bilanci, quello comunale e quello della casa di riposo, con le importanti entrate economiche legate alla vendita dell'ex caserma Radaelli e del lascito Samueli.
La svolta, è arrivata mercoledì scorso, con la delibera approvata dalla giunta comunale per dare il via libera alla riclassificazione dell’ambito di proprietà della casa di riposo, conosciuto come “lascito Samueli”, attualmente destinato ad attrezzature e servizi per assistenza e sanità e una modifica all’area dell’ex caserma Radaelli in via Marconi, prevedendo la sua trasformazione in zona commerciale. Togliere il vincolo urbanistico all’area del lascito Samueli potrebbe garantire alla casa di riposo Umberto I di Latisana, una discreta liquidità anche se per il momento di crisi, in particolare del settore immobiliare, sarà ben lontana dal valore ipotizzato dalle prime perizie di stima. Per non trasformare l’intera operazione in una speculazione edilizia l’intenzione del Comune è, comunque, quella di lasciare un vincolo “sociale” all’area: la parte residenziale dovrebbe rimanere quella dal lato di viale Stazione, mentre il centro dell’area e la parte su via Nazario Sauro potrebbero rimanere con un vincolo, per esempio, ad area verde e a parcheggio, a uso della cittadina. La vendita, con destinazione commerciale, dei 10 mila metri quadrati dell’ex caserma frutterebbe, invece, una bella entrata per le casse del Comune.
La decisione di partire con le due varianti, fa seguito ad altrettante richieste: quella avanzata a fine febbraio dalla casa di riposo, finalizzata alla trasformazione dell’attuale area in zona residenziale, e quella datata 12 febbraio, da parte di investitori privati intenzionati ad acquistare l’area dell’ex caserma. Sarebbe la soluzione a due criticità che hanno caratterizzato gli ultimi decenni di Latisana.
La questione ex caserma parte nel 2001 con la cessione gratuita dell’area demaniale, dove per un decennio l’amministrazione si intestardisce nella volontà di realizzarvi un centro per le imprese della nautica. Vengono spesi circa 600 mila euro fra progetto e bonifica dell’area per arrivare alla definitiva revoca del progetto, costata uno strascico giudiziario con la cordata di imprese che aveva vinto l’appalto.
Per la questione “Samueli” si torna agli anni Ottanta, quando l’area di circa 2.500 metri quadrati con tanto di villa liberty in viale Stazione, viene lasciata in eredità alla casa di riposo: ignorata per decenni, viene alla ribalta con il progetto dell’abitare possibile, per trasformare la vecchia casa in una residenza assistita per anziani, ma manca l’autorizzazione da parte della Regione che ormai non concede più posti per anziani autosufficienti e nonostante le spese di progettazione già sostenute l’idea tramonta.
Paola Mauro
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