Il Comune vince la causa e la parrocchia deve pagare
SAN MARTINO AL TAGLIAMENTO. Il Comune di San Martino al Tagliamento vince la causa, la parrocchia di San Vito al Tagliamento paga. Anche le spese legali di 3 mila euro, in una vicenda alla Guareschi con “Peppone e don Camillo” davanti al Tribunale di Pordenone, dove è stata messa una pietra sopra al caso di 12 mila euro di rette mai pagate. La casa di riposo, gestita dalla parrocchia, dovrà chiedere il rimborso agli eredi di Nellina Ongaro, ospite della struttura fino al 2010. Salve dal salasso le casse comunali.
Con sentenza numero 14 del 2013, il giudice Enrico Manzon ha accolto le difese del Comune di San Martino al Tagliamento, revocato il decreto ingiuntivo e condannato la parrocchia. «Il Comune di San Martino non dovrà pagare la parrocchia di San Vito – conferma l’avvocato Mattia Matarazzo, specialista in diritto amministrativo e legale dell’ente locale –. Nessuno contesta che la parrocchia abbia diritto di essere pagata per il servizio erogato. Ma non si può pretendere che sia il Comune a pagare, quando, per il suo intervento, non ci sono le condizioni di bisogno economico previste dalla legge. E’ giusto che il debito sia onorato dagli eredi, ed è altrettanto giusto che il Comune non venga considerato come un novello Pantalone».
I fatti sono chiari. A ottobre 2008, Nellina Ongaro, un’anziana ex residente a San Martino al Tagliamento, veniva trasferita nella casa di riposo sanvitese. La signora disponeva di cospicue sostanze e la retta era pagata dalla procuratrice-sorella Regina Ongaro e dalla nipote Mariucci Tomassetti.
«Quando, nel 2009, la signora Regina è deceduta – recupera i dati l’avvocato –, Mariucci Tomassetti ha ereditato il patrimonio della madre Regina, con buona parte di quello della zia. Ma ha smesso di pagare la retta di ricovero. La morosità si è protratta fino alla morte di Nellina, avvenuta nel 2010. La parrocchia di San Vito, che gestisce la casa di riposo, si è ritrovata con un “buco” di circa 12 mila euro».
Dagli eredi non ottiene niente. «Al di là dell’apparente contrasto fra il Comune e la parrocchia, non c’è presa di posizione ideologica – è la chiosa del legale –. Il Comune si rifiuta di versare la somma: non è obbligato a rimborsare le rette di Nellina, in quanto l’anziana non si trovava affatto in condizioni di bisogno economico». Invece di procedere per le vie legali contro gli eredi, la parrocchia ha chiamato in causa il Comune. Il “niet” ha portato davanti al giudice di Pordenone le parti e la fine è nota.
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