Il consigliere con la divisa delle SS, la polpetta avvelenata ai vertici di Fdi, il caso Tarcento: ecco perché la foto di Vaccarin è tornata in auge

Il clic è di qualche anno fa, scattato a una festa di carnevale. Gira da almeno due anni e mezzo

UDINE. Un tiro mancino scagliato sul terreno di gioco del centrodestra. Il web ingurgita, mastica, digerisce. E poi risputa tutto, a volte a distanza di anni, apparentemente senza un valido motivo. È successo così per la foto di Gabrio Vaccarin, 54 anni, operaio edile e consigliere comunale a Nimis. Candidato sindaco alle elezioni di due anni fa, era sostenuto da una lista “trainata” da Fratelli d’Italia.

D’Italia è anche il giro che ha fatto quello scatto che lo ritrae con l’imbarazzante divisa nazista delle SS, in posa davanti a un ritratto di Adolf Hitler. Il clic è di qualche anno fa, scattato a una festa di carnevale. Gira da almeno due anni e mezzo.

Perché è tornato alla luce in questi giorni? La risposta porta a Tarcento e alla guerra intestina che ha portato al commissariamento della sezione comunale di Fdi nella Perla del Friuli. Riccardo Prisciano (la sua bio di Facebook recita: aspirante notaio, aspirante avvocato, scrittore. È stato anche maresciallo dei carabinieri) è consigliere comunale dei patrioti tarcentini: non ha mai risparmiato critiche al sindaco Mauro Steccati (centrodestra) e anche per questo è stato sfiduciato dai vertici del partiti, che a Tarcento hanno mandato come commissario il consigliere regionale Leonardo Barberio, stroncando sul nascere le aspirazioni dello stesso Prisciano, che anelava alla candidatura a sindaco in vista delle elezioni del prossimo anno.

In questo contesto elettrico, anche un apparentemente innocuo post su facebook può avere l’effetto di un detonatore. In sintesi: Vaccarin punge Prisciano, reo di essersi speso per la chiusura della cosiddetta moschea di Tarcento, in realtà un locale utilizzato come se di un’associazione d’ispirazione islamica, dove i soci si ritrovavano anche per la preghiera settimanale.

Prisciano, piccato per la reprimenda del collega di partito consigliere a Nimis, risponde sui social, ricordando il pulpito da cui arriva la predica: manco a dirlo, al post è allegata la carnevalata di Vaccarin, quella con gli inopportuni panni da gerarca nazista.

Prisciano tira in ballo il coordinatore regionale di Fdi, il deputato tricesimano Walter Rizzetto, e quello provinciale, Gianni Candotto «che sa di quella foto da due anni». La polpetta avvelenata è servita sui tavoli imbanditi di alcuni blog friulani, arriva alla stampa nazionale. E pure sulle scrivanie dei magistrati udinesi visto che Prisciano annuncia un esposto in Procura sul caso. E contemporaneamente chiede a Giorgia Meloni di commissariare il coordinamento regionale dei patrioti.

«Abbiamo appreso da qualche ora dell’esistenza di una foto che pare risalga ad un Carnevale del 2010 e ritrae il consigliere comunale di Nimis, Gabrio Vaccarin, in abiti che richiamano un periodo storico fortunatamente concluso – indicano in una nota Rizzetto e Candotto –. Vaccarin non è iscritto a Fdi, ma eletto nel 2016 in una nostra lista. Gli abbiamo comunque chiesto di togliere immediatamente il nome di Fdi al gruppo consiliare di Nimis. Non possiamo prendere ulteriori provvedimenti in quanto non è un nostro iscritto».

In serata lo stesso Vaccarin ha scritto un post su facebook: «Sono state pubblicate sulla Rete due fotografie che mi ritraggono con l'uniforme tedesca, facendomi diventare il bersagio delle peggiori offese verso la mia persona e verso i miei cari. Voglio precisare che sono foto scattate durante il carnevale  e in una casa privata dieci anni orsono, quando non ero impegnato in prima persona verso il mio paese e Fratelli d'Italia ancora non esisteva».

Per Vaccarin, che ha annunciato di aver personalmente informato polizia e carabinieri, «questo è uno squallido e vergognoso tentativo di screditare non solo me, ma il partito verso il quale ho sospeso il tesseramento da anni».

Il Partito democratico, per bocca del segretario regionale Cristiano Shaurli, condanna l’episodio: «Per l’ennesima volta le cronache nazionali parlano del Fvg – sottolinea Shaurli – per le gesta di una destra estrema, razzista e antisemita, violenta verso le donne e qualsiasi diversità».

Per il consigliere regionale di Open, Furio Honsell, «questo comportamento è un insulto alla memoria del territorio di Nimis e alla storia della nostra intera regione e non può essere risolta con poche frasi di circostanza.

Mi sono recato varie volte alle commemorazioni per il terribile eccidio dell'estate del 1944 a Torlano, quando i nazifascisti assassinarono 33 persone in buona parte donne e bambini e il successivo incendio di Nimis e ho sempre potuto verificare direttamente quanto quella ferita sia ancora sentita con profondo dolore dalla gente del luogo, a prescindere dalle opinioni politiche di ciascuno.

Per questo sorprende e sgomenta che un consigliere comunale eletto in quel territorio si faccia fotografare vestito da ufficiale delle SS e a poco vale la scusa che "si tratta di foto private", dal momento che nessuno immaginerebbe la persona in questione recarsi al lavoro o in consiglio comunale in divisa nazista».

 

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