Il counselor interrogato in Procura: non c’entro

Massimo Baroni, counselor esperto in costellazioni familiari, in obbligo di dimora a Piario, comune in provincia di Bergamo, ieri mattina ha reso interrogatorio in Procura. Asssistito dal suo legale...

Massimo Baroni, counselor esperto in costellazioni familiari, in obbligo di dimora a Piario, comune in provincia di Bergamo, ieri mattina ha reso interrogatorio in Procura. Asssistito dal suo legale di fiducia Andrea Ciccarone del foro di Como, ha dimostrato, con gli estratti conto e i bonifici, di non c’entrare nulla con il gruppo Venice, ma di essere stato un semplice cliente, invischiato suo malgrado nell’inchiesta. «Ora intendiamo chiedere la revoca della misura al giudice per le indagini preliminari, confidando che anche la Procura, acquisita la nostra memoria difensiva e sentito l’indagato, possa esprimere parere favorevole», ha puntualizzato Ciccarone. È stato il principale indagato a riferire agli inquirenti di avere alle sue dipendenze una ventina di collaboratori. La guardia di finanza ha ritenuto che il flusso di denaro inviato a una serie di nominativi rappresentasse la corresponsione di provvigioni per clienti procacciati. In realtà quasi tutti gli indagati hanno invece negato di aver partecipato all’associazione per delinquere e di essere stati semplici clienti del trader portogruarese. Fra l’altro in molti casi i presunti procacciatori hanno suggerito l’affare ai loro cari: figli, compagne, amici o ci hanno perso loro stessi i fondi investiti. L’obiezione dei legali è lapalissiana: se avessero saputo che si trattava di una truffa, non avrebbero certamente suggerito l’affare ai loro parenti più prossimi. Dopo gli interrogatori di garanzia, lo stesso gip ha affievolito alcune misure e ne ha revocate invece tre nel merito, non ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza. —

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