Il Covid cambia le abitudini dei friulani: a Udine crescono le compravendite più che nel resto della regione

L’aumento dei prezzi degli immobili di nuova costruzione ha poi trainato anche il “listino” dell’usato. Da gennaio 2019 a maggio 2022 i prezzi degli immobili residenziali a Udine sono passati da 1.391 a 1.530 euro al metro quadro. Il confronto tra il 2021 e il 2019, prima dell’avvento della pandemia. E nel 2022 il trend è confermato
Cristian Rigo

UDINE. Vivere in città è di nuovo di moda. A dirlo sono i dati delle compravendite immobiliari nel capoluogo friulano che nel 2021 hanno fatto registrare un sorprendente +15% rispetto al 2019, anno in cui il Covid era ancora una parola sconosciuta. E se è vero che il rinnovato appeal del mattone è legato anche a dinamiche che interessano i mercati internazionali, perché l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime a causa della guerra in Ucraina ha fatto riscoprire i beni rifugio, e lo stop alle trattative imposto dalla pandemia ha inevitabilmente finito col concentrare gli atti notarili nel periodo successivo, dall’altro è altrettanto vero che le compravendite a Udine sono cresciute molto di più che in altre città come per esempio Trieste dove l’aumento nello stesso periodo è stato dell’1,5%. E i primi mesi del 2022, sempre in base ai dati raccolti dall’osservatorio della Federazione italiana agenti immobiliari professionali (Fiap) confermano lo stesso trend a dimostrazione del fatto che i motivi dietro a questo exploit sono molti.

«Sicuramente - spiega Luca Macoratti, presidente della Fiaip Udine - la pandemia ha influito sull’aumento delle compravendite, perché non appena ci si è potuti muovere i clienti si sono messi velocemente in moto, numerose sono state le richieste e si sono velocizzati i processi decisionali sull’acquisto (si impiega mediamente meno tempo rispetto a prima per vedere una casa e comprarla). Questo aspetto, legato anche alla situazione psicologica vissuta in pandemia, ha aumentato le richieste e quindi i prezzi, che sono cresciuti in modo significativo anche per l’effetto del superbonus 110% e per l’aumento dei costi dei materiali per le costruzioni».

L’aumento dei prezzi degli immobili di nuova costruzione ha poi trainato anche il “listino” dell’usato. Da gennaio 2019 a maggio 2022 i prezzi degli immobili residenziali a Udine sono passati da 1.391 a 1.530 euro al metro quadro in base alle rilevazioni di immobiliare.it.

Ma per spiegare il boom di compravendite, secondo Macoratti bisogna prendere in considerazione anche altri aspetti: «Il Covid ha fatto capire quanto importanti siano i servizi primari e secondari, motivo per cui c’è stato un forte aumento delle richieste di immobili in città, dovuto principalmente al fatto che il comune offra servizi adeguati alla persona, intrattenimenti e in generale un’alta qualità della vita. Vivendo a Udine si ha la percezione reale di poter usufruire di importanti servizi con i vantaggi tipici di un “paese” ordinato, pulito, con tante aree verdi e poco traffico se paragonato ad altre realtà cittadine».

Ad essere aumentati infatti non sono soltanto gli investimenti giustificati «dalla facilità di locare gli immobili grazie tra gli altri aspetti alla richiesta per il sempre attivo polo universitario, per il continuo espandersi del polo ospedaliero e alla centralità sul territorio che il capoluogo friulano offre con annessi e connessi», ma anche gli acquisti di chi ha deciso di trasferirsi in città.

«Udine - conclude Macoratti - è percepita dai clienti che l’hanno scelta per stabilirci la propria residenza primaria come sicura, pulita, a dimensione d’uomo e famiglia, ricca di servizi».

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