Il crac BpVi, il racconto di uno dei risparmiatori traditi: "Così ho perso i guadagni di una vita"

Il racconto a Udine alla presentazione del libro di Paragone. Puschiasis: la multa Consob vada in risarcimenti
Udine 05 maggio 2017 Cinema Visionario, incontro con Gianluigi Paragone. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 05 maggio 2017 Cinema Visionario, incontro con Gianluigi Paragone. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

UDINE. Nella batosta della Banca popolare di Vicenza i suoi genitori hanno perso i risparmi di una vita. Oltre 150 mila euro si sono volatilizzati lasciandogli in mano 245 euro.

L’udinese Barbara Venuti ha trovato il coraggio di alzarsi in piedi al Visionario e raccontare il dramma vissuto dalla sua famiglia. Un dramma che lei ha deciso di affrontare in prima persona.

«Per mia madre, mio padre e tutti coloro che sono rimasti truffati dalla banca». Ha preso parte a ogni assemblea. Dalla prima all’ultima, venerdì della scorsa settimana.

«È durata sette ore ed è stata forse la peggiore. Il Cda – racconta – non ha saputo rispondere a nessuna domanda e se qualcosa dovesse andare in porto non sappiamo nemmeno se quei soldi saranno destinati a noi risparmiatori».

Allarga simbolicamente le braccia. La sua è una storia di risparmio tradito. Una delle tante. Migliaia nel solo Fvg dove ad essere trascinati nei tracolli di Banca Vicenza, Veneto Banca e CoopCa sono stati sopratutto gli anziani.

Come i suoi genitori. Di 73 e 71 anni. «Mio padre ha lavorato nelle fiamme gialle – racconta con un moto d’orgoglio –. Non ha mai accettato un caffè offerto».

Il destino è stato ugualmente amaro. «I soldi sono entrati dalla porta principale della banca e sono finiti in qualche altra tasca. Nel mezzo c’è il vuoto. Nulla sappiamo di quello che è accaduto.

Ma mi dica, a loro, che hanno 70 anni e hanno vissuto e lavorato sempre in modo ligio e retto, cosa gli racconto?», ha aggiunto infilando lo sguardo negli occhi di Gianluigi Paragone, il giornalista d’inchiesta di La7, ospite del Perbenista Marco Belviso. Quasi a cercare la risposta che non c’è.

«Viviamo questo incubo da due anni», ha aggiunto la donna, seduta al fianco della presidente di Federconsumatori Fvg, Barbara Puschiasis, e dell’avvocato Gianberto Zilli, che in quest’odissea sono dalla parte delle vittime.

«Perché questo sono» ha precisato Zilli che ha scelto di rinunciare al compenso. «Per un motivo banale (a dir suo). Ho vissuto l’esperienza del terremoto 41 anni fa, avevo 17 anni e nelle località colpite ricordo decine di medici impegnati a prestare gratuitamente la propria opera alle persone vittime di quel disastro fisico.

Di fronte ai casi delle banche venete e di CoopCa mi sono detto: qui, di vittime, ce ne sono altre. Così ho cercato di dar vita a un sistema di difesa dei diritti lesi».

Puschiasis ha rilanciato al Visionario la richiesta già formalizzata a Consob affinché la sanzione da 9,1 milioni di euro elevata dalla commissione a danno degli ex vertici della Banca popolare di Vicenza per condotte scorrette relative ai clienti sia utilizzata per ristorare gli azionisti, magari con particolare attenzione per i casi più vulnerabili.

Le associazioni dei consumatori guardano anche al futuro. A come tutelare i risparmiatori da nuovi casi CoopCa e per le cooperative in particolare una proposta c’è già.

«Al Governo – ha concluso Puschiasis – abbiamo chiesto di istituire un fondo di solidarietà che consenta di tutelare le persone che dovessero perdere i propri risparmi causa la malagestio delle cooperative?»

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