Il crac della ditta di serramenti: 8 mesi all’imprenditore Panto

SAN PIETRO AL NATISONE. L’azienda navigava in cattive acque da tempo, ma questo non aveva impedito ai suoi amministratori di saldare un credito di 800 mila euro al socio Panto spa.
Ecco perchè, una volta decretato il fallimento della “Nova Hobles srl” di San Pietro al Natisone, con sentenza dell’11 luglio 2013, quella e altre operazioni finanziarie erano finite sotto la lente della Guardia di finanza. Ritenendo configurabile l’ipotesi di reato della bancarotta, la Procura di Udine aveva chiuso le indagini, chiedendo il rinvio a giudizio degli allora vertici e soci della società.
Ieri, per due di loro, l’imprenditore 83enne Nello Panto, presidente dell’omonima storica ditta veneta specializzata nella produzione di infissi e serramenti e nella cui orbita era entrata anche l’esperienza di Antenna 3, a sua volta dichiarata fallita nell’aprile 2013, e Danilo Lorenzon, 70, che della Nova Hobles - pure attiva nella vendita di serramenti e infissi in legno - era l’amministratore unico, entrambi residenti a Villorba (Treviso), il procedimento penale si è chiuso con la condanna a otto mesi di reclusione, sospesa con la condizionale.
Il gup del tribunale friulano, Emanuele Lazzàro, li ha giudicati responsabili della sola accusa di bancarotta preferenziale, assolvendoli invece con la formula «perchè il fatto non sussiste» da quella di bancarotta fraudolenta patrimoniale per dissipazione. Gli imputati sono stati dichiarati inabilitati all’esercizio di un’impresa commerciale e incapaci a esercitare uffici direttivi in qualsiasi impresa per 10 anni (pena accessoria a sua volta sospesa).
Il pm Barbara Loffredo, titolare del fascicolo, aveva chiesto che fossero inflitti 2 anni e 2 mesi di reclusione l’uno. Assoluzione, invece, la conclusione invocata dai rispettivi difensori, gli avvocati Umberto Pauro, di Venezia, e Alberto Gyulai, di Treviso, che avevano insistito, tra l’altro, nell’escludere finalità distrattive attraverso la restituzione del credito con i soldi ricavati dalla vendita delle quote della “Lamitech Sdn BhD”, società con sede in Malesia, di cui la ditta friulana deteneva una partecipazione.
Ruotava proprio attorno alla cessione di quote per un corrispettivo pari a 1 milione di euro una delle imputazioni contestate dagli inquirenti. Secondo il pm, l’importo concordato era «inferiore al valore iscritto a bilancio, pari a 1.498.759 euro» e aveva il solo scopo di «ottenere le somme necessarie a rimborsare al socio Panto la parte residua di un finanziamento erogato il 5 giugno 2007». Conclusa la cessione il 5 settembre 2012, le parti avevano poi «favorito» Panto, eseguendo pagamenti preferenziali per complessivi 800 mila euro dal successivo 24 settembre al 31 ottobre.
Per il terzo imputato, il 69enne Pierluigi Franchin, di Silea, il solo a non optare per il rito abbreviato, il gup ha disposto il rinvio a giudizio. Il processo davanti al tribunale collegiale comincerà il 23 gennaio. Nel procedimento, che lo vede difeso dall’avvocato Francesco Stilo, di Treviso, il fallimento “Nova Hobles srl” si è costituito parte civile con l’avvocato Andrea Mondini.
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