Il crollo della gru a Porcia, indaga la Procura: area sotto sequestro

Aperto un fascicolo e scattati gli accertamenti tecnici affidati a Spisal e vigili del fuoco. Testimonianze acquisite dalla polizia

PORCIA. Del crollo della gru nel cantiere vicino al supermercato Despar di via Roma si sta occupando il sostituto procuratore Maria Grazia Zaina. Fin da lunedì mattina sono scattati i primi accertamenti tecnici per ricostruire la dinamica e le cause, affidati in primis ai tecnici del Servizio prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spisal) e ai vigili del fuoco che hanno effettuato dei sopralluoghi.

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Sul luogo del crollo sono intervenuti anche carabinieri e polizia: gli agenti delle volanti hanno acquisito testimonianze che potranno essere utili a ricostruire l’accaduto ma, come detto, dal punto di vista tecnico saranno soprattutto gli esperti del Spisal e i vigili del fuoco a fornire gli approfondimenti più utili nel quadro delle indagini.

I tecnici Spisal hanno completato ieri buona parte del lavoro sul luogo del crollo, raccogliendo dati e testimonianze. Non si esclude però un ulteriore sopralluogo nella giornata odierna. Gli elementi acquisiti verranno poi inclusi in una dettagliata relazione che sarà messa a disposizione della magistratura. Dai primi riscontri risulta confermato un cedimento del terreno in corrispondenza della piastra della gru.

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Il cantiere è stato posto sotto sequestro dalla Procura e attorno alla vasta area è stato collocato il nastro bianco e rosso con la scritta: “Polizia di Stato, area interdetta”. Per avviare gli accertamenti sul crollo è stato aperto un fascicolo e non è escluso che nei prossimi giorni scattino eventuali avvisi di garanzia, come atto dovuto a tutela dei destinatari, se si rendesse necessario procedere con delle perizie tecniche.

L’attività del cantiere era iniziata nel dicembre del 2013 e i lavori si erano presto interrotti per poi riprendere nella primavera dello scorso anno. Nel cartello informativo posizionato all’ingresso del cantiere sono indicati i vari incarichi.

Dall’altra parte del cantiere figura invece il manifesto promozionale: “Residenza il Principe 2, Stefanin Costruzioni srl, Chions”.

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Abbiamo contattato il responsabile dei lavori, Dario Stefanin, che ha però preferito, in questa delicata fase, non rilasciare dichiarazioni, così come Valeriano Teso, dell’impresa Heraclia di Eraclea, che figura come capo cantiere.

Non contattabile, in quanto all’estero, l’architetto Riccardo De Roia, dello studio pordenonese Da Re engineering, progettista e, stando all’indicazione sul cartello informativo, direttore dei lavori. Impresa subappaltatrice è la Fratelli Lorenzon di Azzano Decimo.

«É prematuro fare delle ipotesi sulla dinamica – ha spiegato Walter Lorenzon –. Noi ci siamo occupati solo degli scavi per le fondamenta e avevamo completato il nostro intervento. Eravamo comunque sul posto quando si è verificato il crollo. La Stefanin è un’azienda molto seria. Non sono certo gli ultimi arrivati. Non mi spiego cosa possa essere successo».

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