Il delitto di Palmanova, la confessione: "Mi ha detto: ti ho tradito". E la lite si trasforma in tragedia

Francesco Mazzega ha spiegato così la sua reazione violenta. Il rapporto con Nadia Orlando traballava per la differenza d’età

UDINE. Stava cercando di dare un taglio alla loro storia. Il rapporto si era progressivamente deteriorato e lei, pur volendogli bene, sentiva di avere bisogno di altro.

Forse soltanto di un po’ di tempo in più per stare con le sue amiche. Con gente della sua età, insomma. E così, nell’estremo tentativo di allontanarlo da sè, ha finito per svelargli un tradimento. Vero, finto o soltanto immaginato: questo nessuno lo sa. Certo è che lui non ci ha visto più. E la lite si è trasformata in tragedia.

I particolari dell’interrogatorio fiume nel corso del quale Francesco Mazzega, 36 anni da compiere il prossimo 10 agosto, originario di Muzzana e residente da qualche tempo a Spilimbergo, ha confessato di avere strangolato Nadia Orlando, la 21enne di Vidulis di Dignano con cui si frequentava da circa un anno, confermano lo sfondo passionale in cui il delitto si è consumato.

Un omicidio che gli uomini della Squadra mobile di Udine, diretti dal vicequestore aggiunto Massimiliano Ortolan, ritengono a tutti gli effetti volontario e dettato da un impeto d’ira alimentato, appunto, da un moto di gelosia.

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«Durante la discussione, Nadia mi ha detto che mi aveva tradito la sera prima, in sagra, e io ho reagito insultandola». È quella frase, pronunciata dalla ragazza mentre si trovavano nella sua Yaris, sul greto del Tagliamento, a due passi dall’abitazione in cui lei abitava con i genitori, che continua a martellare nella testa di Francesco.

In un crescendo di toni, la giovane ha reagito tirandogli uno schiaffo e lui, accecato dalla rabbia, l’ha afferrata per il collo e ha stretto, mentre lei cercava di allontanarlo. «Non so quanto è durata la presa», racconta l’indagato. L’effetto, comunque, è fatale.

I prodromi della fine si erano respirati due giorni prima, alla sagra di Vidulis, dove Nadia era solita lavorare con le amiche ai chioschi. Una tradizione, per lei e le sue coetanee, e anche un’occasione per ritrovarsi anno dopo anno. Se lo ricorda bene quel sabato sera, Francesco.

L’aveva raggiunta e sperava che a un certo punto salutasse tutti e stesse con lui, che non conosceva nessuno e non si sentiva a proprio agio. «Era infastidita della mia presenza – ricorda Mazzega – e mi diceva di andarmene a casa».

Lui, invece, testardamente era rimasto ad attenderla fino alle tre di notte. La tensione non si era stemperata nemmeno il giorno successivo, quando non si erano visti e neppure sentiti. Poi, lunedì, alla Lima di Villanova di San Daniele dove lavoravano entrambi, lui le aveva chiesto di vedersi alla sera. Serviva un chiarimento. L’ennesimo, almeno da quando al centro delle loro discussioni era ricorrente il problema della differenza d’età.

Un paio di settimane prima, avevano trascorso le vacanze insieme in Puglia, da soli, in un villaggio turistico. L’immagine che davano al di fuori era quella di una coppia felice. Nadia era stata presentata in famiglia e gli era stata particolarmente vicina quando, in casa, un familiare aveva avuto problemi di salute. Ultimamente, però, il padre della ragazza aveva manifestato qualche preoccupazione. «Non sono convinto di questo rapporto», aveva confidato a un parente. Non si sbagliava. Sua figlia è stata strangolata a due passi da casa.

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