Il digitale scova i no vax e Insiel eliminerà l’autocertificazione

In questo modo si eviteranno gli errori già verificatisi. Gli istituti potranno fare le verifiche senza coinvolgere i genitori

UDINE. Un software elaborato da Insiel consentirà alle scuole di scovare i “no vax” tra gli iscritti e, allo stesso tempo, di evitare ai genitori dei consegnare, come è avvenuto lo scorso anno, autocertificazioni o documenti vaccinali. Nei giorni scorsi il direttore dell’area prevenzione e promozione della salute, Paolo Pischiutti, si è incontrato con Igor Giacomini, alla guida dell’ufficio scolastico regionale.



«Dopo le ferie – rende noto Pischiutti - verrà emanata una circolare da parte dell’ufficio scolastico che informerà tutti gli istituti sul da farsi. Grazie al software eviteremo inutili code nelle segreterie e soprattutto altri disagi a mamme e papà. Il periodo di transizione a livello organizzativo è finito e ora entriamo a pieno regime». Tutto ciò si è reso possibile grazie all’anagrafe digitale, di cui il Fvg si è dotata ancor prima di altre regioni.

Tramite il sistema informatizzato da Insiel sarà la stessa singola Azienda sanitaria a informare le scuole di ogni singolo stato vaccinale. I genitori verranno quindi esentati da questo passaggio burocratico che aveva creato numerosi disguidi all’atto della presentazione della documentazione e soprattutto alla scadenza dei termini.

A fine febbraio, per esempio, si verificò il caso di una scuola dell’infanzia di Udine in cui furono consegnate a mano a decine di famiglie delle lettere in cui si ricordava che dopo il 10 marzo i bambini non ancora vaccinati non avrebbero più frequentato i servizi educativi se i genitori non avessero presentato documentazione dell’Asl locale che attestasse la richiesta di profilassi.

La nota era rivolta in particolare a chi “da un controllo degli atti d’ufficio” non aveva “presentato documentazione dell’Asl locale” e si invitava pertanto “a regolarizzare la situazione vaccinale entro il termine stabilito”. Non solo la dirigenza della scuola aveva considerato il 10 marzo come scadenza dei termini, anziché il 10 maggio, e non aveva preso in esame le raccomandazioni della Regione di non escludere alcun bimbo non vaccinato, ma in seguito si era dovuta scusare con i genitori perché le lettere erano state recapitate anche a chi era poi risultato regolare, a una successiva verifica.

Resta infine da capire quale sarà la presa di posizione definitiva dei no vax. Claudio Simion, presidente nazionale di Comilva, il coordinamento del movimento italiano per la libertà delle vaccinazioni, in un’intervista concessa al nostro quotidiano a inizio maggio, aveva dichiarato di «non voler scendere a compromessi» e di «non essere disposti a negoziare la salute dei figli», annunciando l’organizzazione di forme di accoglienza scolastiche alternative alle scuole pubbliche e paritarie.

Il modello, che lo stesso Simion non scartava, era quello dei Tagesmutter, o nidi familiari, dove figure professionali offrono gli stessi servizi dell’asilo nido ma presso il loro domicilio.

«Stiamo valutando anche altre soluzioni – precisava Simion -. Non vogliamo trovarci impreparati né restare ingabbiati da questa legge. Restiamo in attesa del nuovo governo nazionale – aveva concluso il numero uno di Comilva – per capire se ci saranno novità. E auspichiamo anche un confronto con la prossima giunta del Friuli Venezia Giulia basato su fatti concreti e non su inutili polemiche». (d.v.)


 

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