Il Film Forum fa venti e mostra un raro Dino Risi

UDINE. Un cammino ininterrotto. «E sono vent’anni tondi di Filmforum, senza intoppi o anni saltati. Il libricino del programma di quasi cento pagine dimostra il ricco raccolto», spiega il professor Leonardo Quaresima, sin dal primo giro di manovella al servizio di una rassegna «tutt’altro che per cinefili estremi». Semplicemente, cinema.
Lo scavo, certo, è intenso e il cartellone offre succose particolarità non spesso in vetrina. Altrimenti il gioco rientrerebbe in una routine comune fatta apposta per mescolarsi con il già visto. E si perderebbe in sostanza. Conosciamo ormai lo schema: nove giorni fra proiezioni e convegni spalmati dal 12 al 21 marzo a Udine e a Gorizia. Il capoluogo friulano resta la patria del film, mentre quello goriziano degli incontri approfonditi. Tematiche assai curiose: sesso, politica, piacere. Un post-cinema, per capirci. Un caso italiano, vorremmo dire.
L’Università promuove - e la presenza alla conferenza stampa del Rettore Compagno dimostra la particolare cura dell’ateneo - e qualche «piccolo contributo regionale». Così si regge Filmforum, che non rallenta la marcia forte di una priorità culturale, conoscitiva e divulgativa. Ed è il propellente giusto. Che il Palazzo lo capisca una buona volta.
A fornirvi una sinossi completa dell’evento si rischia l’effetto noiosa lista. Scegliamo per voi ciò che riteniamo d’interesse pubblico e fruibile anche da chi non si nutre solo di cinematografo, ma lo apprezza quando c’è. Michel Gondry, un francese noto per aver diretto Se mi lasci ti cancello, film del 2004 con Jim Carrey e Kate Winslet con l’Oscar per la sceneggiatura in bacheca.
Ebbene, monsieur Gondry darà al festival l’esclusiva per una prima nazionale dopo Cannes del docu-film The we and the I, un groviglio di dialoghi, scontri e incontri, che coinvolgono un gruppo di adolescenti all’uscita dalla scuola. All’assenza di trama compensano le coordinate geografico-temporali che collocano la storia in un contesto preciso: il Bronx, a New York.
È qui che gli studenti, al termine dell’ultimo giorno di lezioni, salgono sul bus che li riporterà a casa, facendo loro assaporare il gusto delle vacanze estive. Giusto per darvi ora e data, martedì 12 al Visionario. Un’altra indicazione utile. Cinque corti degli anni Quaranta firmati da Dino Risi (mercoledì alle 21 sempre al Visionario) ritrovati e restaurati con una giovanissima Lucia Bosè (l’episodio 1848) che sventola il tricolore sulle barricate milanesi.
Come in ogni edizione spicca il tema portante. Eccolo: “Who’s What? Intellectual Property in the digital era”. Per parlare semplice, si tratta di un articolato confronto attorno alle tematiche e alle implicazioni della priorità intellettuale. Quindi copyright e pirateria. Lo sapevate che gli stessi che scaricano abusivamente film e musica da Internet acquistano gli originali in dvdteca? Curioso, ma è così.
Molti gli ospiti, a cominciare da Roee Rosen, vincitore della 67^ Mostra del Cinema di Venezia 2010 – sezione orizzonti con “Out” - Tse, una docufiction al confine fra cinema horror, rappresentazione erotica e riflessione politica. Il noto cineasta israelo-statunitense sara’ protagonista di una serata omaggio nella sezione “Spring School” di Gorizia. E due autentici geni dell’innovazione filmica quali l’americano Jack Smith e l’italiano Paolo Gioli. Non mancheranno i Limina Awards, al miglior libro di cinema. E un sacco e una sporta di altro. www.filmforumfestival.it. (Gpp)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto