Il finto invalido di nuovo in azione come se niente fosse FOTO

Pordenone: inutili denuncia, sequestro della stampella e foglio di via. In via Montereale litigio tra falsi poveri sul rispetto delle zone
ACCATTONAGGIO A PORDENONE
ACCATTONAGGIO A PORDENONE

PORDENONE. In un mondo perfetto, se ti beccano a importunare i passanti fingendo un’invalidità che non hai, ti sequestrano la stampella, ti denunciano e ti rispediscono fuori con un foglio di via, ringrazi il cielo di non essere finito in cella e non ti fai più vedere.

La Pordenone di oggi, però, è tutto meno che un mondo perfetto. E’ in linea con il resto delle città d’Italia, in cui il rispetto per i disabili autentici resta un’utopia. Le barriere architettoniche ne impediscono l’accesso a gran parte dei luoghi, i parcheggi loro riservati vengono spesso occupati da ingombranti macchinoni lasciati lì a mò di status symbol da conducenti arroganti e irrispettosi. E chi ha la fortuna di star bene, invece di ringraziare il cielo, la utilizza per far soldi sfruttando le disgrazie altrui.

Così ecco che ieri mattina, fresco di un’indagine avviata nei suoi confronti, l’uomo con la stampella è ricomparso, in via Montereale. Ha camminato lungo il muro dell’ospedale, ha fermato e infastidito i passanti e ha trovato da ridire con gli altri questuanti, che stanno rendendo una delle vie d’accesso più frequentate di Pordenone una sorta di tabellone del Monopoli, dove la probabilità di imbattersi in queste persone non è più catalogabile come un imprevisto.

Le forze dell’ordine le controllano quotidianamente, cercano di dissuaderle dal proseguire il loro degradante e fastidioso “mestiere”, le dotano di fogli di via. Ma sono provvedimenti la cui esecuzione è lasciata alla buona volontà del destinatario. Di sanzioni realmente efficaci non se ne vedono e la colpa va ricercata in chi ogni mese riceve uno stipendio (che definire lauto è un eufemismo) proprio per risolvere a livello normativo casi come questo.

E allora rieccoci con via Montereale intasata da questuanti e finti invalidi, proprio vicino agli ammalati veri, quelli che si recano in ospedale zoppicando davvero, per ricevere cure reali.

In attesa che questo Paese si svegli e che le stampelle, anzichè sequestrarle, le metta a supporto di un sistema legislativo che fa acqua da tutte le parti.

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