Il Friuli ai vertici nazionali per il dono di organi: Udine è al 15º posto tra le province più virtuose
Nel 2022 già effettuati 30 trapianti, oltre il 20% della popolazione regionale ha depositato la propria volontà in uno dei 214 Comuni (su 215) del Fvg
UDINE. Il 24 aprile ricorre la giornata nazionale per il dono degli organi. Di giornate dedicate ne sono state istituite tante in questi anni, ma questa è speciale: è una giornata che regala la vita. E lo fa tutto l’anno.
Il dono, degli organi, dei tessuti, delle cellule staminali, infatti, è il gesto che consente di dare una prospettiva a chi attende un trapianto per poter sopravvivere. Il dono è il frutto di un gesto di solidarietà, che può essere deciso in modo consapevole e dichiarato al momento del rilascio-rinnovo della Carta d’identità elettronica.
Al momento oltre il 20% della popolazione della nostra regione ha depositato la propria volontà in uno dei 214 Comuni su 215 del Fvg.
Comuni virtuosi
I Comuni più virtuosi secondo la classifica stilata dal Centro nazionale trapianti, che analizza diversi parametri, nella nostra regione, per indice del dono, sono risultati Moraro (80,62), Sauris (80,17) e Monrupino (80,15). A livello provinciale Udine è al 15° posto a livello nazionale con un indice del dono di 64,37 e una percentuale di sì pari al 75,2%.
Il Friuli Venezia Giulia è una delle regioni più virtuose, questo grazie a una vasta rete che coinvolge sanitari, associazioni ed enti locali. La percentuale di opposizione è del 28%, e si incrementa con l’età, per quanto sia un dato oggi in discesa.
Donatori over
Un tema, questo, poco conosciuto. «Nel 2021 abbiamo avuto anche donatori over 80 – spiega il coordinatore del centro trapianti, Roberto Peressutti – e hanno salvato delle vite. Sono molti i cittadini – aggiunge – che non sanno di poter donare anche a una certa età e questo, purtroppo, porta a un aumento delle opposizioni. In realtà, nel corso degli ultimi anni – cosa in precedenza non pensabile – sono stati numerosi gli anziani che hanno reso possibile donare la vita ad altre persone. Oggi il 30% dei donatori è over 65 che, nella nostra regione si traduce in 30 trapianti, cosa che fino a qualche anno fa non succedeva».
I numeri
Le generosità ha consentito nel 2021, nonostante la pandemia, di effettuare 98 trapianti e nei primi mesi del 2022 sono già stati eseguiti 30 trapianti, 16 di rene, 8 di fegato e 6 di cuore, con la prospettiva anche quest’anno di salvare la vita a oltre 90 persone affette da una insufficienza d’organo terminale.
Il Centro regionale trapianti del Fvg, in collaborazione con le associazioni di volontariato e le direzioni scolastiche ha ripreso a pieno ritmo l’attività informativa in presenza nelle scuole, mai interrotta anche con la pandemia grazie ai collegamenti via web e ha in programma corsi di aggiornamento per il personale degli uffici Anagrafe con l’aiuto di Federsanità Anci per incrementare l’attività informativa ai cittadini che rinnovano la carta d’identità.
Fvg al top
«Il Friuli Venezia Giulia ha il privilegio di avere un centro politrapianti che eleva la qualità delle prestazioni ed evita i viaggi della speranza fuori regione – spiega Peressutti –. Abbiamo grandi procedure di sicurezza, prioritarie in era pandemica, tra le migliori d’Europa e utilizziamo sempre una pratica fondamentale: richiedere una seconda opinione di sicurezza a livello nazionale».
I risultati sono palesemente visibili: il Fvg si riconferma regione virtuosa per donazioni e trapianti. Operazioni che vengono eseguite al Santa Maria della Misericordia di Udine, da sempre. «L’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale ha continuato a lavorare, pur nella difficoltà della pandemia – afferma il direttore generale di AsuFc, Denis Caporale – e tutto questo è stato fatto con numeri importanti. Questa Giornata del dono – aggiunge – vuole ricordare soprattutto l’importanza dei donatori che rappresentano, oggi e domani, l’importanza dei trapianti».
Caporale tiene, però, a sottolineare come anche molte altre attività siano proseguite, nonostante l’emergenza sanitaria dettata dalla pandemia. Sicuramente, quella dei trapianti è stata e continua a essere un fiore all’occhiello della sanità regionale.
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