Il Friuli all'Expo 2015, la vetrina delle biodiversità
INVIATO A MILANO. Foglie di vite gialle, rosse, verdi e arancione e uno slogan in inglese “Roots of biodiversity Friuli Venezia Giulia”. È questa la “livrea” dello spazio della nostra regione a Expo. Una terra che vuole appropriarsi delle radici della cultura del cibo e che scommette su ciò per provare a darsi un futuro nel mondo globalizzato, dove accanto al padiglione della Spagna c’è quello dell’Azerbaigjan e di fronte c’è quello delle isole del Pacifico. Il pianeta che sta gomito a gomito, in questo enorme spazio “colonizzato” fuori Milano che è diventato un po’ il centro del mondo.
E il Friuli Venezia Giulia c’è. Uno stand, il nostro, dove, appena si mette piede, si viene accolti dalla riproduzione di uno spettacolare mosaico della basilica di Aquileia, e poi si percorrono i corridoi tra i maestri amanuensi di Ragogna e i mosaicisti di Spilimbergo, lo spazio interattivo e mille immagini spettacolari del Friuli Venezia Giulia, piccolo compendio dell’universo: mare, montagna, vitigni, colture. E tanto cibo, in omaggio al tema di Expo, nutrire il pianeta. Dal formaggio Montasio al crudo di San Daniele, dal pesce della laguna alla frutta delle coltivazioni in pianura. È stata Diana Bracco, presidente Expo 2015 e commissario del padiglione Italia, a inaugurare ufficialmente lo spazio, con la presidente della Regione Debora Serracchiani in completo giacca pantalone grigio, il vice presidente Sergio Bolzonello e l’assessore all’agricoltura Cristiano Shaurli, e il responsabile Expo per la Regione Agostino Maio, tutti in giacca e cravatta nonostante il caldo opprimente di Milano, 36 gradi all’ombra. La presidente Serracchiani ha le idee chiare su cosa deve significare Expo per il nostro territorio. E cioè ritorno economico. Possibilmente in termini di crescita turistica e di maggiore penetrazione delle nostre eccellenze agroalimentari nel mondo. «Expo è una straordinaria piattaforma e vetrina dinamica – ha dichiarato Serracchiani – che ci consente per esempio di presentare al meglio la vite e il caffè e numerose altre varietà agroalimentari che sono un vanto per noi e fanno onore a questa esposizione, anche a persone che arrivano dalla Cina per esempio. Vogliamo sfruttare tutte le opportunità che ci dà questo fantastico Expo. Il nostro spazio è piccolo, ma sintetizza al meglio le peculiarità regionali. Nello stand ci saranno i nostri ambasciatori, quattro giovani friulani che studiano all’università di Milano, che avranno il compito di divulgare a tutti i visitatori le caratteristiche e le possibilità che offre il Friuli Venezia Giulia. Contiamo molto sul loro lavoro, la nostra regione deve presentarsi come territorio ben definito. E poi la sinergia pensata con Expo riguarda anche le tante iniziative che abbiamo realizzato in Fvg e che hanno funzionato, dando buoni frutti. Penso ad Aria di Friuli Venezia Giulia a San Daniele e alle ricadute nei paesi che hanno fatto da cornice alla manifestazione principale».
Mosaici, amanuensi, vite e tecnologia. Dentro lo spazio del Fvg si trova tutto questo. Subito gettonatissimi gli amanuensi del terzo millennio, i maestri dello Scriptorum Foroiuliense di Ragogna e i loro allievi, che hanno messo a disposizione dei turisti i segreti della loro arte, raccontando e mettendo in pratica l’arte calligrafica antica. Utilizzando inchiostri colorati e carta pecora, hanno prodotto scritte e miniature con diversi caratteri e hanno realizzato un logo creato ad hoc con la scritta Expo miniata in oro. Dagli amanuensi ai mosaicisti che intagliano le pietruzze colorate che attirano subito l’attenzione soprattutto dei bambini. I maestri della scuola mosaicisti del Friuli hanno creato in diretta una serie di opere ispirate al tema “Uvaggi Fvg”. Come in una vera e propria performance, i visitatori possono seguire tutte le fasi di realizzazione di un mosaico, con la possibilità di scegliere anche personalmente dalla bacheca le tessere da inserire nella composizione. Infine la scoperta della barbatella: tre quarti delle varietà di viti che si trovano in ogni angolo del mondo sono nate a Rauscedo, in provincia di Pordenone. I visitatori dello spazio Fvg potranno scoprire le radici storiche, la biologia e le tecnologie della produzione regionale di barbatelle.
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