Il Friuli “svelato” a Ca’ dei Carraresi dai clic di Zuccon

Luoghi di storia, di memorie, di suggestioni fiabesche: sono i piccoli borghi, narrati negli scatti del fotografo veneto

UDINE. Luoghi di storia, di memorie, di suggestioni fiabesche: è il Friuli dei piccoli borghi, narrato negli scatti di Antonio Zuccon. Erto, Casso, e Fagagna con le sue cicogne sono le pagine che il fotografo veneto ha aggiunto recentemente al suo grande racconto d’amore per la nostra terra, dopo quelle dedicate ad alcuni degli angoli più belli della Carnia.

Nuovi “capitoli in immagini” che, a partire dal 29 agosto, saranno esposti nella prestigiosa sede di Ca’ dei Carraresi, a Treviso. Un viaggio emozionante - fatto di scenari naturali ma anche di incontri tra persone - rivela un territorio, che non si finisce di conoscere mai abbastanza, sospeso tra realtà e visioni dell’anima.

Le cicogne di Fagagna, dunque, atterrano nel capoluogo della Marca trevigiana, per incantare tanti appassionati di fotografia e di bellezze paesaggistiche. Colti in simbiosi con l’ambiente che caratterizza il piccolo centro friulano come uno dei borghi più suggestivi d’Italia, i volatili rimandano a una natura integra e semplice, ma al tempo stesso proiettano la mente di chi osserva verso mondi fantastici, suscitando un senso di stupore quasi di bambini.

L’obiettivo fotografico di Zuccon, però, non si ferma. Il Friuli è protagonista ancora nelle splendide immagini di Erto e Casso, che compongono la seconda sezione della mostra. Sono scorci che pulsano di vita e lasciano riscoprire la bellezza selvaggia di quei luoghi descritti anche da Mauro Corona (ritratto in una delle foto esposte) nei suoi libri: sono l’altro volto del Vajont a cinquant’anni dalla tragedia del 9 ottobre 1963 e al quale il fotografo trevigiano ha dedicato il volume Erto e Casso: il Vajont da riscoprire, edito da Vianello Libri.

L’esposizione a Ca’ dei Carraresi si compone in tutto di un centinaio di opere fotografiche e sarà inaugurata, come detto, giovedì 29 agosto, alle 18.30, con l’introduzione critica curata dal giornalista del Messaggero Veneto Nicola Cossar.

Accanto alle immagini friulane, si potranno ammirare anche le foto, che hanno per soggetto gli aerei storici famosi appartenenti alla Fondazione Jonathan Onlus, guidata da Giancarlo Zanardo. Proprio questi gioielli dell’aeronautica, che risalgono alla Prima Guerra Mondiale, costituiscono il terzo e ultimo filone affrontato dalla mostra. Si tratta delle opere che Zuccon ha realizzato in questi ultimi mesi e che propone al pubblico per la prima volta.

Laureato in matematica all’Università di Padova e cantante lirico, il poliedrico Antonio Zuccon scopre la passione per la fotografia nel 1984, per affermarsi nel 1998 con il volume Quadrigrafie come uno tra i più creativi fotografi italiani.

È molto apprezzato, anche in Friuli, per i suoi lavori su Bordano, Venzone, Sutrio, Ovaro, Valvasone, Poffabro e Casasola. Numerosi sono, inoltre, i riconoscimenti che ha ricevuto nel corso della sua quasi trentennale carriera artistica, tra cui la medaglia aurea del Museo nazionale della fotografia di Brescia.

La mostra rimarrà allestita fino all’11 settembre. Chi volesse visitarla, può recarsi tutti i giorni nei seguenti orari d’apertura: 10-13 e 15-20. L’ingresso è libero.

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