Il Friuli Venezia Giulia passa a zona gialla, cosa cambia: cosa riapre e quali sono i divieti ancora in vigore

UDINE. Il Friuli Venezia Giulia da domani rientra in zona gialla dopo le tre settimane trascorse in quella arancione. L’ordinanza firmata da Roberto Speranza è stata anticipata, ieri pomeriggio, da una telefonata del ministro della Salute a Massimiliano Fedriga con la quale, appunto, è stato certificato il miglioramento dell’andamento della curva pandemica in regione e, quindi, la possibilità di essere reinseriti a stretto giro di posta nella fascia di pericolo più bassa.



I parametri del Governo

Esattamente come tre settimane fa, quando Speranza “declassò” il Friuli Venezia Giulia nonostante il giorno prima Fedriga avesse firmato un’ordinanza comune a Emilia-Romagna e Veneto, il giudizio sulla Regione si è basato esclusivamente sui 21 parametri del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità, poi consegnati al Comitato tecnico-scientifico per le valutazioni e le raccomandazioni del caso. Determinante, come all’opposto quasi un mese fa, è stata la diminuzione dell’indice Rt. Il Friuli Venezia Giulia, infatti, è sceso a quota 0.92, facendo quindi meglio non soltanto delle cinque regioni rimaste con un dato superiore all’1 – cioè Calabria (1.06), Lazio (1.04), Molise (1.38), Toscana (1.01) e Veneto (1.13) –, ma anche della Lombardia (con un Rt di 0.93).

Analizzando, poi, i singoli criteri presi in esame dal ministero e che hanno portato all’alleggerimento della categoria di rischio, si scopre che il Friuli Venezia Giulia è migliorato quanto a numero di casi sintomatici quantificati per mese, passati dal 93,4% al 99,8%, e anche nella percentuale di tamponi positivi al primo controllo con un dato sceso dal 34,3% al 27,7%. In diminuzione, andando oltre, pure i tamponi positivi nel setting territoriale, scesi al 28,4% contro il precedente 35,9%, e quelli negli ospedali passati dal 26,4% al 22,6%. In miglioramento, poi, c’è stata anche la media tra data di inizio sintomi e quella di diagnosi, diminuita da 4 a 3 giorni, mentre è rimasta sostanzialmente stabile, e attorno al 92%, la capacità di tracciamento dei casi acclarati di coronavirus.

Rispetto al report precedente, inoltre, si è passati da un aumento dell’11,6% dei casi (5 mila 238 in totale) rispetto ai sette giorni prima a una diminuzione del 20,5% (pari a 4 mila 934) nel periodo 22-29 novembre. E se scende il complessivo dei focolai attivi (adesso sono mille 856 contro i 2 mila 297 del recente passato), le note più dolenti sono arrivate dal tasso di occupazione delle Terapie intensive salito al 35% dal precedente 31% e dai posti-letto in area medica che ha toccato il 50% contro il “vecchio” 44%. Due dati, però, superati da gran parte delle regioni e che, evidentemente, non hanno pesato così tanto nella scelta del ministero.

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Bar e ristoranti
Da domani e per almeno una settimana – visto che teoricamente il peggioramento della gradazione di rischio può avvenire al termine di ogni monitoraggio a sette giorni – il Friuli Venezia Giulia, sostanzialmente, torna nella situazione del 3 novembre e del primo Dpcm di Conte che ha inserito in legge la classificazione delle Regioni. I ristoranti e le altre attività di ristorazione, compresi bar, pasticcerie e gelaterie, possono riaprire per il consumo all’interno – e al tavolo ci si può sedere al massimo in quattro se non si è conviventi – dalle 5 alle 18, mentre fino alle 22 continua a essere consentita anche la vendita da asporto e quella a domicilio è autorizzata, invece, senza limiti di orario.

Negozi e spostamenti
L’ultimo Dpcm di Conte ha ampliato, nelle aree gialle e arancioni, l’orario di apertura dei negozi che potranno operare fino alle 21. Restano chiusi, invece, nei giorni festivi e prefestivi medie e grandi strutture di vendita, i negozi presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati a eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari e punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. Da domani, inoltre, decade il divieto di spostamenti fuori dal proprio Comune di residenza se non per reali motivi di necessità.

QUATTRO GRAFICI PER CAPIRE LA SITUAZIONE:

I cittadini del Friuli Venezia Giulia potranno quindi muoversi liberamente in tutto il territorio regionale dalle 5 alle 22 e soltanto in virtù di motivazioni urgenti – e “visItate” con tanto di autocertificazione – in orario notturno e di coprifuoco. Via libera, inoltre, anche al trasferimento in altre regioni gialle – come il Veneto – e sarà consentito anche il transito per le aree arancioni e rosse a condizione che la destinazione finale sia un territorio a basso rischio. Attenzione, infine, al fatto che il Dpcm stabilisce come tra il 21 dicembre e il 6 gennaio siano vietati tutti gli spostamenti tra Regioni, mentre a Natale, Santo Stefano e il 1° gennaio anche tra Comuni diversi dello stesso territorio. —

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