Il fuoco non molla e per i 30 villeggianti di Patocco è allarme
CHIUSAFORTE. È allarme per l’incendio boschivo sul monte Jovet che rappresenta una persistente minaccia per la piccola frazione di Patocco e gli attuali abitanti – una trentina di persone ritornate in paese per le vacanze –, ieri mattina hanno ricevuto il preavviso del sindaco Luigi Marcon che li ha invitati a essere pronti a lasciare le case in caso di un ulteriore avvicinarsi delle fiamme. Venerdì sera l’incendio era sceso fino al rio Patocco e ieri mattina stava lambendo il cimitero a valle del paesino ch’era avvolto in una cortina di fumo che aveva reso l’aria irrespirabile.
Nei giorni scorsi, spiega l’assessore Francesca Martina che con la squadra della Protezione civile, la forestale regionale e i vigili del fuoco (anche i volontari di Pontebba) segue costantemente l’evolversi della situazione, «abbiamo provveduto a falciare l’erba attorno alle case del paese per creare una sorta di taglia-fuoco utile nel caso che il fuoco si avvicini ulteriormente; a Patocco abbiamo anche posizionato un vascone per consentire all’elicottero di prelevare l’acqua da scaricare sul fuoco da una postazione più vicina; purtroppo lo deve fare alternando i viaggi con la “pesca” di Raccolana, non scorrendo molta acqua dall’acquedotto del paesino».
È dal 14 luglio, probabilmente a causa d’un fulmine, che il pino mugo e i pini sullo Jovent continuano a bruciare. Gli interventi di due canadair e di due elicotteri hanno giovato certamente, ma il fuoco non è ancora vinto. «Ci sarebbe voluto l’intervento degli elicotteri Erickson S-64F, elivelivoli capaci di scaricare sulle fiamme fino a 10 mila litri di liquido estinguente alla volta – segnala Stelvio Pesamosca –, purtroppo questi mezzi (quattro), particolarmente efficienti in dotazione al Corpo forestale dello Stato sono costretti a terra a causa della spending review».
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