Il futuro della Toti Bergamas legato alla sede dei carabinieri

La realizzazione della nuova caserma dell’Arma nella palazzina ex circolo ufficiali è la condizione necessaria per il recupero dell’ex compendio di via Papalina
Bumbaca Gorizia 24.02.2012 Gradisca caserma Toti Bergamas - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 24.02.2012 Gradisca caserma Toti Bergamas - Fotografia di Pierluigi Bumbaca



È un nodo insoluto ormai da anni. Ed è anche la “chiave di volta” – parallelamente all’ambizioso progetto di realizzarvi una scuola elementare – per il recupero dell’intero complesso della caserma Toti Bergamas. Stiamo parlando della futura sede della caserma dei carabinieri di Gradisca d’Isonzo. Una partita aperta da diverso tempo, ovvero da quando il contratto di locazione per l’utilizzo dell’attuale base operativa di via Zorutti ha iniziato ad avviarsi verso la sua scadenza naturale. Senza contare che la sede, ormai fatiscente, non risponde più alle esigenze operative dell’Arma. Eppure da allora di soluzioni non se ne sono viste. Solamente ipotesi, per la precisione due.

L’opzione A, come detto, riguarda la possibile realizzazione della caserma dei carabinieri all’ex circolo ufficiali, l’edificio più visibile (e in accettabile stato) dell’ex caserma di via Papalina. Il Ministero della Difesa vanta, infatti, una sorta di diritto di prelazione per la costruzione in via Papalina della nuova sede della Compagnia, visto che quella attuale di via Zorutti non è più adeguata.

Come piano B era stata a lungo presa in considerazione l’ex scuola alberghiera dell’Ersa in via dell’Agricoltura. A suo tempo, con una mossa in extremis, il Comune aveva tentato di aggiudicarsi l’ex scuola alberghiera: ma al bando indetto dalla Regione l’offerta presentata dal Comune, circa 250 mila euro, nulla aveva potuto contro quella di una società privata romana – la Cerasi, che a Gradisca ha realizzato il Cie – che all’asta aveva offerto quasi il doppio.

Rimane in vita solamente l’opzione-Toti, dunque. E a conferma di questo scenario ci sono le parole del sindaco, Linda Tomasinsig, che nei giorni scorsi ha rivelato come l’area richiesta al Demanio per la realizzazione della nuova scuola sia proprio la metà “libera” dagli edifici (quella sul lato via Galilei), lasciando dunque intendere che la porzione in cui sorge il circolo ufficiali “rimane a disposizione” dello Stato.

Di certo, questo è chiaro, la Compagnia carabinieri di Gradisca non rischia un clamoroso sfratto, ci mancherebbe altro. Né la precarietà della situazione-sede può fare da preludio ad un ridimensionamento a semplice Tenenza, come era trapelato – ma senza alcuna evoluzione concreta – nell’ormai 2011. I carabinieri rimarranno a Gradisca e non rischiano di lasciare la cittadina o di venire ridimensionati.

La questione della sede però esiste, anche se la questione è esclusiva competenza del Comando e della Prefettura. La soluzione-Toti Bergamas pare dunque nuovamente percorribile, anche se non sarà facile trovare un investitore privato (questo lo strumento scelto dal Demanio) disposto ad investire nella zona e al contempo farsi carico della costruzione della nuova base operativa dei carabinieri. A suo tempo l’operazione per la sola sede dell’Arma fu stimata in 3 milioni di euro. Nei mesi scorsi il Demanio, con il consenso di palazzo Torriani, aveva deciso per un vero e proprio “sondaggio” del mercato immobiliare, finalizzato a verificare se sussistesse un interesse privato a investire nella zona e, ovviamente, a quantificare l’eventuale proposta economica e la sostenibilità del progetto che ricade nella variante 30 del piano regolatore e riguarda ben 52 mila metri quadrati di superficie. Il sondaggio, a parte qualche timido interessamento sulla parola, andò deserto. –



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