Il Giulio Cesare “naviga” verso Monfalcone

La Provincia potrebbe cedere alla Fincantieri la splendida riproduzione datata 1950 della motonave

«C’è da spostare una macchina», cantava negli anni Ottanta il comico Francesco Salvi, facendo ballare la generazione dei paninari. In provincia di Gorizia - anzi - nel palazzo sede della Provincia, c’è da spostare una nave.

Un transatlantico, anzi: il glorioso “Giulio Cesare”, il primo a essere costruito dopo la Seconda guerra mondiale nei cantieri riuniti dell’Adriatico (Crda) di Monfalcone.

Si tratta, chiaramente, di un modellino. Anche se neppure tanto “ino”: lungo appena meno di tre metri, fa bella mostra di sé a chi transita nell’atrio della sala del Consiglio provinciale, custodito sotto una teca di vetro priva di aloni. È lì dalla fine degli anni Cinquanta, costruito - come recita la targa che lo accompagna - nel 1950 dal «sig. Brumat Felice». Che l’ha realizzato minuziosamente, in scala uno a cento, riproducendo proprio ogni dettaglio della possente motonave che per più di vent’anni ha trasportato centinaia di migliaia di passeggeri, croceristi che dall’Italia sono salpati in direzione delle Americhe, sulla tratta Genova-Buenos Aires. Se il “Giulio Cesare” ha finito ingloriosamente la propria esistenza nei cantieri di La Spezia, smantellato dopo appena 22 anni di onorato servizio, il modellino del signor Brumat potrebbe passare alla storia (locale, sia chiaro) come una delle “vittime” della legge regionale 26, quella del riordino degli enti locali del Fvg. Perché la Provincia di Gorizia, che sarà soppressa con il nuovo anno, sta smantellando in queste settimane uffici e strutture, ripartendo un po’ qua e un po’ la personale e beni immobili e mobili. Le funzioni a Comuni e Regione, le opere d’arte dei Musei provinciali ai Comuni di Gorizia e Monfalcone, l’Apt (forse) alle due Unioni territoriali intercomunali.

E il modellino del “Giulio Cesare”? Intanto finirà per sei mesi in comodato gratuito al Comune di Monfalcone, che ha chiesto di poter esporre la spettacolare riproduzione nella Galleria comunale di arte contemporanea, nell’ambito della mostra dedicata a un arazzo di Zoran Music che decorava la motonave Augustus, gemella del “Giulio Cesare”. Per farlo è stata necessaria una delibera di giunta, approvata la scorsa settimana: il provvedimento, se non altro, ha avuto il merito di sollevare la questione del modellino. «Per sei mesi eventualmente prorogabili», recita la delibera firmata dal presidente Enrico Gherghetta. E poi? Poi chissà. «Potrebbe finire alla Fincantieri», erede del Crda, suggerisce qualcuno tra gli uffici provinciali, mal celando un sorriso. (chri.se.)

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