Il gorilla King Kong è “morto” in vicolo delle Acque

Il graffito di Davide Toffolo divide, ma va a valorizzare un’area che si sta riscattando grazie ai suoi operatori

King Kong è morto a Pordenone. Su una parete prima anonima di vicolo delle Acque, una parete che ha ripreso vita – anche se non tutti la pensano così – grazie al tocco di Davide Toffolo. Su Facebook i “Mi piace” sono arrivati a centinaia, e più di qualcuno ha rilanciato l’immagine artistica.

Street art? Impossibile non dire che il disegno di Toffolo non sia d’autore ma tra i passanti non tutti la pensavano così ieri. «Bello ma se tutti iniziano a disegnare sui muri come gli pare...». I graffiti si sa dividono l’opinione pubblica, ma che l’opera di Toffolo sia di valore artistico è piuttosto difficile da contestare.

Il muro in questione, poi, è privato e King Kong arriva a ravvivare un vicolo – contrariamente alle scritte che in passato hanno coperto quell’area – che negli ultimi mesi sta cercando di “farsi notare” soprattutto grazie allo spirito imprenditoriale di chi vi lavora.

Non solo la proposta commerciale dei negozi si è qualificata, ma gli imprenditori sono i primi a cercare di valorizzare quell’angolo di città, un angolo che colpisce sempre chi arriva da fuori città. Un esempio concreto del fatto che i commercianti si sono rimboccati le maniche è stata la pulizia della scala che collega il vicolo a corso Vittorio Emanuele. Alle lamentele i negozianti hanno preferito lo spirito di iniziativa.

Un esempio, quello del vicolo, che fa bene alla città e che è stato seguito anche in altre zone non meno risparmiate dalla crisi. In via Cavallotti, dove pure molte attività hanno chiuso negli ultimi anni, esiste un comitato che ha sempre cercato di promuovere iniziative per valorizzare la zona senza perdere troppo tempo a lamentarsi.

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