Il “grazie” degli abruzzesi agli angeli del terremoto

Scoperta una targa che ricorda l’impegno profuso per la ricostruzione. Tra i più festeggiati i pordenonesi. Del Bianco, capocantiere, e Gasparet

PORDENONE. É stato un inizio di adunata all’insegna della emozioni forti quello di ieri per gli alpini friulani, che hanno presenziato in serata ad uno degli appuntamenti più toccanti. Difficile trattenere la commozione per la cerimonia andata in scena dalle 19.30 a Fossa, piccolo e suggestivo borgo medievale dell’entroterra aquilano, dove nel 2009 decine di alpini provenienti dal Friuli hanno lavorato alla realizzazione delle strutture per le famiglie rimaste senza un tetto in seguito al terremoto: erano state edificate all’epoca ben 33 case, una chiesa e un oratorio.

Tra i più festeggiati i componenti della delegazione pordenonese. Tra i protagonisti di spicco del grande sforzo collettivo per la ricostruzione c’era stato anche Aldo Del Bianco, vicepresidente e coordinatore della commissione lavori dell’Ana di Pordenone, capocantiere dell’adunata nazionale 2014: nel 2009 Del Bianco aveva svolto l’incarico di capocantiere per la realizzazione delle nuove strutture per i terremotati, proprio a Fossa. Assieme a Del Bianco era presente ieri il “numero uno” provinciale dell’Ana di Pordenone, il presidente Giovanni Gasparet.

La cerimonia è culminata nella scopertura di una targa nella quale viene ricordato lo straordinario impegno dei volontari friulani che hanno costruito “Borgo alpino”.

«Sapevamo che sarebbe stato uno dei momenti più emozionanti di queste giornate abruzzesi è così è stato – ha sottolineato ieri sera Gasparet, che abbiamo raggiunto telefonicamente a Fossa –. Abbiamo potuto incontrare di nuovo tantissimi amici conosciuti a partire dal 2009. É stato bello sentire l’abbraccio sincero della popolazione e il rinnovarsi di un legame che si era instaurato 6 anni fa quando tantissimi volontari della nostra regione, e in particolare della provincia di Pordenone, avevano trascorso settimane intere in Abruzzo per dare il proprio aiuto concreto a sostenere la popolazione colpita dal terremoto a L’Aquila e provincia. Quei rapporti di amicizia sono rimasti saldi».

«Alla cerimonia – ha continuato Gasparet – c’erano tanti volontari che hanno contribuito a realizzare le strutture abitative ed anche la chiesa. Ed è stato bello vederci espressamente citati e ringraziati nella targa commemorativa che ricorderà per sempre la generosità dimostrata dai nostri alpini. Un altro momento emozionante è stato l’invito che alcuni residenti ci hanno rivolto a visitare gli alloggi che abbiamo contribuito a costruire. Questa giornata e questa serata resteranno a lungo impresse nella nostra memoria».

Fossa (appena 700 abitanti) era stata una delle località più colpite dal terremoto del 2009. Gli alpini, sotto la direzione di Del Bianco, erano riusciti a realizzare le abitazioni, adatte ad ospitare comodamente 4 persone in uno spazio ben sfruttato di 50 metri quadrati, nell’arco di pochi mesi. La costruzione del villaggio era iniziata a fine agosto e a dicembre le 33 case erano state consegnate. L’anno dopo era stata completata la chiesa.

Presente alla cerimonia di ieri sera a Fossa anche il presidente nazionale dell’Ana, Sebastiano Favero. Lo stesso Favero mercoledì sarà ospite d’onore in piazza XX Settembre, a Pordenone, di una serata speciale che prevede il concerto della fanfara della Julia e che costituirà uno dei momenti clou delle cerimonie per il 90º anniversario della costituzione della sezione pordenonese dell'Ana.

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