Il grazie di Elton John ai Pozzo: “Hanno portato il mio Watford nell’era moderna” - Video

UDINE. “Il Watford resterà sempre nel mio cuore e voglio ringraziare la famiglia Pozzo per aver portato finalmente il club nell’era moderna”.
Sono le parole pubbliche di Elton John, primo tifoso ed ex Presidente degli Hornets. Dopo otto anni di assenza il Watford è tornato in Premier League.
Dieci punti in classifica nelle prime otto giornate, meglio del Chelsea del patron Abramovic e dello Special One Mourinho.
Un successo targato Pozzo. La famiglia udinese ha deciso, tre anni fa, di investire anche in Inghilterra dopo l’Italia e la Spagna (con il Granada), raggiungendo nella passata stagione la promozione.
Tre squadre nelle massime serie gestite da una famiglia. Un caso unico a livello internazionale “Alla base di tutto c’è la passione calcistica – ha spiegato Gino Pozzo, figlio del patron Gianpaolo, intervistato dal giornalista Sebastiano Franco per i microfoni di Radio Rai – che ci ha portato ad acquistare la squadra inglese.
Poi nello sviluppo di un progetto tecnico c’era la necessità di far crescere alcuni giocatori. Visto che non potevamo controllare un’altra squadra in Italia, siamo andati in Spagna. La mossa in Inghilterra nasce dalla volontà di confrontarci con una realtà diversa, come quella inglese”.
“Ci sono delle indubbie sinergie tra le tre società perché un giocatore che non si esprime al meglio in un campionato lo può fare in un altro all’interno di un parco di calciatori ampio. Così lo stesso giocatore può trovare l’ambiente ideale dove potersi adattare al meglio”.
Tra i fautori della crescita degli Hornets c’è ad esempio il nigeriano Ighalo, un solo gol con la maglia dei bianconeri e ora trascinatore dei “calabroni”. Con la sua doppietta ha steso il Newcastle, permettendo al Watford di conquistare la prima vittoria in Premier League.
“Noi ci basiamo su un gruppo di tecnici che sono della società e lavorano per la società e che hanno orizzonti a medio e lungo termine. – ha detto Pozzo – C’è un primo gruppo di osservatori che fanno da primo filtro.
Poi ci sono gli scout e infine si arriva alla selezione finale dei calciatori che diventano il nostro obiettivo di mercato”.
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