Il lato serio del comico Giovanni: "Cerco l’avventura in strada"

Giovanni Storti che con Aldo e Giacomo forma il famoso “trio” è arrivato a Udine. Dal 21 maggio percorre la ciclovia Alpe Adria: «Tratto mozzafiato, ricco di storie»

UDINE. L’impronta della prorompente comicità del più famoso trio italiano “Aldo, Giovanni e Giacomo”, ha solcato il Friuli Venezia Giulia in una veste tutta particolare. Giovanni Storti, comico, attore, sceneggiatore, scrittore e regista, è approdato ieri a Udine in sella alla sua bicicletta ed in compagnia di un frizzante gruppo di amici.

«Determinati e accoglienti, gentili e caparbi, i friulani sono davvero bella gente» esordisce Storti, raccontando ai lettori tutta la sua contentezza.

Partiti il 21 maggio da Vienna e con 1.700 chilometri in programma, il simpatico milanese e i suoi compagni stanno percorrendo alcune delle ciclabili più amate d’Europa. Dalle rive del Danubio sono passati alla ciclovia Alpe Adria, un valido esempio di cooperazione transfrontaliera che congiunge Salisburgo con Villacco, Udine, Aquileia e Grado, supera il confine fisico costituito dalle Alpi e realizza un collegamento diretto tra la rete ciclabile centro europea e il mare Adriatico.



Sostenuto e promosso dal Turismo Fvg, il percorso targato Alpe Adria è uno dei luoghi più suggestivi della regione, «un tratto mozzafiato e molto efficiente, lo dimostra il grande e costante flusso di persone che lo percorre, italiani e stranieri compresi, vi ho incontrato perfino degli australiani» racconta Storti, definendosi «piacevolmente sorpreso». Senza un itinerario troppo rigido, l’arrivo finale al capoluogo della regione Lombardia è ipotizzato per il 12 giugno. E per questa mattina è prevista la ripartenza alla volta di Grado.

«La strada ha un suo fascino misterioso e singolare – continua il comico – è costellata di gente e situazioni peculiari, è sempre avvolta da un pizzico di avventura». Nato dall’idea di due donne e amiche, con «nessun curriculum sportivo, scarsissima preparazione atletica e la velleitaria decisione di compiere un lungo viaggio in bicicletta», il tragitto-coraggio “on the road” è svolto nella cornice dell’esperienza “Se ce l’ho fatta io”.

Il progetto, promosso dalle viaggiatrici milanesi Monica Nanetti, 56 anni, giornalista e consulente di comunicazione e Annita Casolo, 58 anni, appassionata di agricoltura sperimentale, si svolge all’insegna della conquista della libertà. «Nella nostra contemporaneità più che mai, è necessario regalare del tempo anche a se stesse e avere il coraggio di vivere un’avventura. La nostra idea, come i nostri viaggi, è contrassegnata da una leggerezza priva di eroismi».

E, chissà, forse è possibile trasportare l’animo lieve dell’avventura e della vacanza anche tra le righe un po’ ripetute di tutti i giorni, per rompere la monotonia e segnare qualche nota appassionante.

Così Giovanni Storti conclude «si può tentare di rompere la noia e vivere appieno, probabilmente è essenziale essere pronti all’imprevisto e accettare le cose che capitano».

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