Il Leon d’oro riapre: una nuova pagina per lo storico albergo

Chiusa dal 2020, la struttura è stata rilevata da alcuni giovani Riallestita la parte del bar e anche l’hotel ora è tutto “nuovo”
Giulia Sacchi

maniago

Nuova pagina di storia per lo storico albergo Leon d’oro di Maniago, chiuso nel 2020, venduto lo scorso giugno e ora riaperto con al timone Patrizia Cavagnin e Murugan Calderan, che già gestiscono Al luogo del Giulio a Vajont, che ha al suo interno un agriturismo, un’azienda agricola e una fattoria didattica e sociale.

Un progetto importante, che vede protagonista uno staff pieno di energia e pronto a nuove sfide.

Un team al quale l’esperienza non manca: i componenti hanno già lavorato in pubblici esercizi e hanno imboccato la nuova strada, forti anche di questa esperienza. La parte del bar è stata completamente rinnovata, come ha spiegato Patrizia: si presenta con un look fresco, che ha subito conquistato i clienti per la raffinatezza dello stile e la cura del dettaglio.

Anche nella parte dedicata all’albergo sono state messe in atto alcune migliorie. Alcuni tavoli sono stati allestiti in piazza Italia, sfruttando l’opportunità concessa agli esercizi maniaghesi dal Comune, che ha consentito di estendere gratuitamente le proprie terrazze ai locali in modo tale da mantenere i distanziamenti imposti dalle norme anti-Covid.

«Crediamo in questo nuovo progetto: continuiamo nel solco della storica tradizione del Leon d’oro, attività importante del centro città, con il desiderio di innovare – ha spiegato Patrizia –. La nostra offerta è ampia a curata: dalla ricca caffetteria del mattino ai piatti fretti per il pranzo, per chi vorrà fermarsi per una pausa pranzo rapida e non impegnativa, agli aperitivi, puntando pure sui giovani».

Idee e voglia di fare, insomma, non mancano al nuovo staff.

Una buona notizia, quella della riapertura del Leon d’oro, per il centro cittadino, che negli ultimi tempi ha perso diversi “punti di riferimento”.

Dopo più di cent’anni la struttura è stata venduta dalla famiglia Pauletta, che nei mesi scorsi aveva tenuto a ringraziare «i maniaghesi, residenti, emigrati e di adozione, che con noi hanno condiviso tali momenti, che ci hanno permesso di crescere e che con noi hanno fatto crescere il nostro paese. Ringraziamo le istituzioni pubbliche e private che ci hanno sostenuti nei momenti più difficili e permesso di rinnovare e migliorare la qualità dei servizi. Ringraziamo chi in questi anni e per nostro conto si è preso cura di questo locale e della sua storia».—



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