Il marito di Liliana: «L’attesa di sapere come è morta mi sta consumando, hanno gettato fango su di me e su mio figlio»

Laura Tonero
Il marito di Liliana Resinovich, Sebastiano Visintin, è giunto in macchina, accompagnato da un'altra persona, nel parco di San Giovanni, dove nel pomeriggio, verso le 16, è stato rinvenuto un cadavere, Trieste, 05 gennaio 2022. ANSA/ ALICE FUMIS
Il marito di Liliana Resinovich, Sebastiano Visintin, è giunto in macchina, accompagnato da un'altra persona, nel parco di San Giovanni, dove nel pomeriggio, verso le 16, è stato rinvenuto un cadavere, Trieste, 05 gennaio 2022. ANSA/ ALICE FUMIS

TRIESTE. La posizione di Sebastiano e Piergiorgio Visintin nel caso della morte di Liliana Resinovich viene sottolineata dall’avvocato Paolo Bevilacqua, il legale di fiducia nominato dal marito della donna in qualità di parte lesa.

«Se ci viene in mente qualcosa che potrebbe essere rilevante per le indagini, Sebastiano lo riferisce alla Procura – spiega il legale all’Ansa – ed è sentito come persona informata sui fatti».

Riguardo a Piergiorgio, l’avvocato precisa che «non è accusato processualmente di niente, è accusato dalla voce del popolo; non ha ricevuto nessun tipo di avviso o comunicazione».

Piergiorgio e suo padre avevano rapporti sporadici. «Per non pesare su di lui, per non buttargli addosso questo dolore – racconta Sebastiano –, non lo avevo neppure avvisato della data del funerale di Lilly.

È venuto a saperlo comunque, e con sua moglie ha inteso essere presente alle esequie: la cosa mi ha fatto molto piacere».

Visintin sperava molto nei risultati tossicologici che dovevano essere disponibili in questi giorni, invece gli esperti a cui la Procura ha affidato quegli accertamenti hanno chiesto ancora 30 giorni.

«Mi auguravo facessero un po’ di chiarezza su quello che è successo a Liliana – così il marito –, invece dobbiamo attendere ancora e io mi sto consumando, perché oltre al dolore devo reggere il fango che stanno buttando addosso prima a me e ora anche a mio figlio. Pesavo 82 chili e ora 74».

L’ipotesi che Liliana si sia tolta la vita non è mai stata esclusa dalla Procura. L’autopsia per ora ha evidenziato che il decesso è avvenuto per scompenso cardiaco acuto. Sul corpo non sono stati rilevati traumi da mano altrui. Non ci sono segni di trascinamento.

In casa sono state trovate delle bottigliette in plastica con il tappo rosso uguali a quella rinvenuta accanto al suo cadavere il 5 gennaio scorso, e dei sacchetti uguali a quelli infilati sul suo capo. Stasera il caso Resinovich sarà nuovamente al centro della trasmissione “Chi l’ha visto?”. —

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