Il medico friulano che cattura le stelle: la sua foto della Pleiadi scelta della Nasa

L’immagine scovata da Francesco Pelizzo, di Fagagna, è tra le più profonde mai realizzate di questa costellazione

Massimo Pighin
L’immagine delle Pleiadi realizzata da Francesco Pelizzo e pubblicata sul sito Apod della Nasa
L’immagine delle Pleiadi realizzata da Francesco Pelizzo e pubblicata sul sito Apod della Nasa

C’è un friulano che riesce a “catturare” le stelle. Abita a Fagagna, si chiama Francesco Pelizzo, ha 50 anni ed è medico radiologo al Città di Udine.

La sua fotografia delle Pleiadi è stata scelta dalla Nasa, che l’ha pubblicata sul sito Apod (Astronomy picture of the day). Un portale dove, ogni giorno, viene pubblicata un’immagine, tra le migliaia inviate da astrofotografi di tutto il mondo. La Nasa l’ha scelta perché, come ha spiegato la stessa agenzia spaziale americana, probabilmente non è mai stata realizzata un’immagine così profonda delle Pleiadi. Ovvero, tanto ricca di dettagli, nitida, larga: un capolavoro figlio di passione, talento, conoscenze tecniche, impegno e pazienza.

Qualità che Pelizzo ha coniugato nelle varie fasi del suo lavoro. Nel farlo, ha utilizzato anche due strumenti di un’azienda di Porcia, la Primalucelab: un computer che gestisce la fase di acquisizione delle immagini e un focheggiatore, la parte del telescopio che serve a facilitare la messa a fuoco. Il telescopio è rimasto nel giardino della sua abitazione, a Fagagna, una decina di notti, da fine ottobre a inizio novembre, realizzando 285 pose da 5 minuti l’una, per un totale di 23 ore e 45 minuti di posa unica. Quindi, è iniziata la seconda fase del lavoro, il post processo che, grazie a software precisi e potenti, elabora l’insieme del materiale per restituire delle immagini: nel caso di Pelizzo, un unicum, almeno finora.

Il medico radiologo, che ha iniziato con l’astrofotografia dieci anni fa, visto il risultato, ha inviato alcune fotografie alla Nasa. L’agenzia spaziale gli ha comunicato che una fotografia sarebbe stata pubblicata su Apod.

Una grande soddisfazione per Pelizzo, un’emozione che lo ripaga dell’impegno. «Di fondo c’è una grande passione - spiega -. La tecnica è molto complessa, la foto è la somma di segnali messi assieme “inseguendo” il cielo. In Friuli è difficile realizzare questo tipo di immagini, non soltanto per l’inquinamento luminoso, anche per il meteo. In base a quello che la Nasa ha scritto sul sito di Apod, non abbiamo altri esempi di foto delle Pleiadi con questa profondità. Sono molto contento». N

el suo archivio Pelizzo ha 60 immagini. «Realizzarne una comporta molto lavoro e, come detto, qui non è così semplice».

Dove nasce la passione del radiologo per l’astrofotografia? «Sono sempre stato appassionato di fotografia - racconta -. Facevo parte di un gruppo, ci occupavamo di fotografia terreste, che ho deciso di lasciare. Dieci anni fa, arrivato a casa, ho puntato la mia macchina fotografica verso il cielo: da lì nasce tutto».

Non si arriva per caso a risultati come quelli che è stato capace di ottenere. Serve, tra i vari elementi, molto studio. E, ovviamente, c’è bisogno anche degli strumenti adatti. «Vorrei ringraziare l’Asa di Sacile (Associazione astrofili sacilesi) che ha guidato i miei primi passi nel mondo dell’astrofotografia».

«Ho utilizzato, tra i materiali, un computer che gestisce la fase di acquisizione e un focheggiatore di Primalucelab. L’astrofotografia è un “gioco” molto tecnico, serve pazienza. Da quando ho iniziato, ho imparato tante cose, che mi hanno aiutato». È l’hanno portato a dare forma a qualcosa di unico.

Il medico friulano che insegue il cielo, ora, si gode il riconoscimento, anche se lo fa con modestia. «Non mi aspettavo questo interesse - dice -, anche se sono consapevole della particolarità dell’immagine».

Ad attenderlo, un nuovo obiettivo, un’altra sfida. Da affrontare con passione. Con il desiderio di provare, ancora una volta, a “catturare” le stelle.

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