Il miglior coltello? È fatto a Maniago e cambia colore

La Lionsteel ha vinto il titolo mondiale alla rassegna di Atlanta

MANIAGO. La Lionsteel di Maniago si è guadagnata il quinto Oscar della coltelleria. Al Blade show di Atlanta, la fiera di lame più importante a livello mondiale, ha ottenuto il premio per il miglior coltello al mondo con Metamorphosis, prodotto con finiture sensibili al calore, impiegabile per lavori quotidiani e outdoor.

«Un coltello che cambia colore, da nero a mimetico, quando la temperatura supera i 23 gradi – ha detto il titolare Gianni Pauletta –. La lama è realizzata in acciaio svedese, nato e costruito per tagliare altro acciaio. Il manico, invece, è in alluminio, con trattamento speciale sensibile al calore».

Pauletta ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto: Lionsteel era risultata vincitrice ad Atlanta anche nel 2010, 2012, 2014 e 2015. «Un traguardo non da poco – ha commentato –. Siamo orgogliosi: questo risultato è importante non soltanto per la nostra azienda, ma per l’intero comparto di Maniago.

Ricerca e sviluppo, con relativa innovazione, ci hanno premiato pure quest'anno». Non è facile trovare ogni anno idee nuove e di successo, ma Lionsteel non molla e punta sempre più in alto.

L’impresa, fondata nel 1969 da Gino Pauletta e dalla moglie Cesarina Bazzo, oggi conta una ventina di dipendenti e produce oltre 40 mila coltelli l'anno. Esporta il 95% della produzione in 34 Paesi, tra cui Cina, Nuova Zelanda e Stati Uniti.

Questi ultimi, da soli, valgono il 40% del fatturato. Dal 2000, l’azienda ha iniziato a investire importanti risorse in tecnologia e innovazione di processo e prodotto.

Il vicegovernatore Sergio Bolzonello, nella sua ultima visita alla Lionsteel, non ha esitato a dichiarare che «siamo orgogliosi di questa realtà, trainante per tutto il settore. È un fiore all’occhiello del Friuli.

In quell’occasione, Pauletta aveva messo in evidenza la difficoltà di tutelare il marchio, in quanto «in Italia e Europa manca una norma che permetta di tutelarci contro la contraffazione di prodotti come il nostro, copiato e venduto online nonostante il nostro brand sia regolarmente registrato.

Non abbiamo le forze per risolvere da soli il problema: abbiamo bisogno che il nostro nome, ma anche il nostro territorio, vengano tutelati. Sarebbe necessario coordinare le forze tra pubblico e privato per ottenere tutela a livello nazionale ed europeo».

Bolzonello ha concluso sottolineando come l’azienda «sia capace di esportare l’immagine positiva del nostro territorio e innalzano il livello reputazionale del Fvg».

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