«Il mio regalo, aiutare le famiglie»

SANTA LUCIA DI PIAVE. Promuove una colletta al posto dei regali. «Non voglio regali, raccogliamo invece qualcosa per le famiglie che ne hanno bisogno». Una ragazzina di Santa Lucia ha così informato parenti e amici in vista della sua cresima. «Io ho già tutto, non ho bisogno di cellulare, braccialetti collane o vestiti – ha spiegato la dodicenne – Se volete proprio esaudire un mio desiderio, fate un'offerta». E così è stato.
Il vescovo di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo, domenica 12 aprile aveva celebrato il sacramento della confermazione per i ragazzi di seconda media di Santa Lucia. La generosità delle famiglie ha permesso di raccogliere un migliaio di euro per la parrocchia. Ma se presentare l’obolo alle parrocchie per i sacramenti è una consuetudine, che una ragazza di 12 anni rinunci ai regali è inusuale. Tanto da sorprendere lo stesso sindaco di Santa Lucia, Riccardo Szumski. La raccolta di beneficenza è stata destinata al Comune, che attraverso i servizi sociali, utilizzerà la somma ricevuta.
«È un gesto che mi ha colpito e va preso ad esempio», afferma. La mamma ha accompagnato la figlia in municipio e consegnato il ricavato della colletta, motivando la scelta. «Questo è il regalo più bello – ha detto la giovane – aiutare chi è in difficoltà». Un gesto condiviso con mamma e papà. La famiglia ha voluto mantenere la riservatezza, è stato il primo cittadino a rendere pubblica la notizia. La colletta tra parenti e amici ha fruttato alcune centinaia di euro. «Fossero stati anche 10 euro l'importante è il gesto di solidarietà verso chi ne ha bisogno» sottolinea il sindaco.
Anche a Santa Lucia le situazioni di disagio, a causa della crisi economica, continuano a preoccupare l’amministrazione comunale. Vi sono sfratti, nuclei familiari che resistono con un solo stipendio precario o l’assegno della cassa integrazione. Nell’ombra, i gesti di generosità non vengono amplificati. Ma in questo caso l’amministrazione comunale ha voluto fare un’eccezione. «Avviene con una certa frequenza che associazioni o singole persone portino in Comune denaro e degli alimenti per aiutare chi è in difficoltà – conferma Szumski – Che una ragazza rinunci ai regali e raccolga offerte per i concittadini è inusuale. Grazie per l'aiuto e il conforto che la tua azione ci dà, a conferma che la nostra comunità sa essere solidarmente stupenda». In un territorio in cui le divergenze politiche e le diverse visioni hanno creato e continuano a creare tensioni, è stata una dodicenne ad insegnare, anche agli adulti, un semplice gesto di solidarietà.
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