Il mister accusato: «Messo alla gogna ingiustamente. Ora mi tutelerò»

Fontanafredda, ha rimediato il Daspo per presunti insulti discriminatori nei confronti di un arbitro. Il fair-play degli avversari: «Aiuteremo il Fontanafredda». Un genitore: «Da lui mio figlio ha imparato regole e rispetto»

FONTANAFREDDA. «Ho perso tre chili in una settimana e non dormo la notte. E questo perché non riesco a spiegarmi come tutto questo sia potuto succedere». È un uomo distrutto Flavio Giust, l’allenatore che ha rimediato il Daspo per presunti insulti discriminatori nei confronti di un arbitro. Uno che vive la sua passione sul campo di gioco e che su quel campo non potrà metterci piede per un anno.

Dà del "terrone" all'arbitro: Daspo di un anno ad un allenatore


«Non sono il tipo di persona che sono stato dipinto – si difende il mister –, in vita mia non ho mai preso neppure una multa e sembra abbia fatto chissà cosa. Gestisco per il quarto anno una squadra di ragazzini che da 11 sono diventati 28, vengono a giocare perché hanno stima di me e adesso che non li posso più allenare piangono e dicono di voler lasciare il calcio. Ma ci rendiamo conto?».

«Sono stato messo ingiustamente alla gogna, come allenatore e soprattutto come uomo. Questa cosa mi ha provocato problemi in famiglia e al lavoro. Richiederò l’accesso agli atti e valuterò di ricorrere al Tar. Anche gli avversari della Sacilese si dissociano e testimoniano a mio favore. Devo sospendere quel provvedimento, perché non me lo merito. Non ho fatto nulla per non poter più andare in campo e voglio tornare in campo».

In effetti Ivano Driussi, presidente della Sacilese, la società il cui dirigente-arbitro sarebbe stato apostrofato dal tecnico avversario, è solidale con i rivali.

«Se gli amici del Fontanafredda avessero la necessità di un sostituto del mister che ha ricevuto il Daspo – ha dichiarato all’Ansa –, siamo a loro disposizione per dare aiuto, per il bene dei ragazzi. L’episodio incriminato? I miei collaboratori non si sono accorti di nulla, nemmeno lo stesso dirigente-arbitro. I genitori dei nostri ragazzini, che erano nei pressi della panchina, hanno udito quelle affermazioni e le hanno segnalate alla stampa locale. Infatti non abbiamo inoltrato alcuna protesta alla Figc, perché per noi la gara era filata liscia».

I genitori degli esordienti del Fontanafredda fanno quadrato attorno al tecnico e ieri sera si sono ritrovati per decidere una linea comune.

Nel frattempo a difendere il mister è Massimo Zanolin, papà di uno degli esordienti del Fontanafredda: «Parliamo dello stesso allenatore – fa sapere – che l’anno scorso ha convocato noi genitori per chiederci di avere rispetto dei ragazzi e dell’arbitro durante le partite. Sono arrabbiato perché so che è una brava persona e mi dispiace che mio figlio perda il tecnico che l'ha guidato finora e da cui ha imparato tante cose, in primis l’educazione e il rispetto nei confronti degli avversari, dell'arbitro e delle regole».

 

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