Il movimento Raeliano: «Siamo un esperimento degli alieni: nel 2035 ritorneranno sulla terra»

La teoria spiegata dal responsabile nazionale che a Udine ha riunito decine di curiosi
Udine 12 Ottobre 2019. Incontro sugli Ufo. © Foto Petrussi
Udine 12 Ottobre 2019. Incontro sugli Ufo. © Foto Petrussi

UDINE. «Siamo l’esperimento genetico di una razza aliena, i figli degli extraterrestri. La “verità” è stata svelata: dimenticatevi di Dio, perché la realtà dei fatti è che discendiamo dagli “Elohim”, dall’ebraico “coloro che sono venuti dal cielo”. Non uno ma più divinità, quindi».

È la teoria del Movimento Raeliano Italiano, la più grande organizzazione atea esistente al mondo, spiegata a una quarantina di curiosi nella sala del Bingo Star di viale Palmanova.

Per il movimento filosofico-spirituale, ogni forma di vita è frutto di una creazione scientifica realizzata da esseri estremamente evoluti e provenienti da un altro pianeta che, in avanguardistici laboratori, hanno messo a frutto futuristiche conoscenze acquisite nel campo dell’ingegneria genetica e del Dna. E dopo milioni di anni eccoci qui, fatti a loro immagine e somiglianza.

«La straordinaria rivelazione – ha spiegato Ezael De Marco, responsabile del movimento raeliano in Italia e guida in Fvg – è avvenuta il 13 dicembre del 1973 quando questi antenati (un po’ scienziati, un po’ artisti) venuti dal cielo hanno contattato il profeta “Rael” – Claude Vorilhon e gli hanno affidato la missione di diffondere nel mondo la loro eredità filosofica.

I “nostri padri” hanno colto l’occasione per comunicarci che nel 2035 faranno ritorno a casa e avrebbero chiesto di edificare un’ambasciata con statuto di extraterritorialità (una sorta di quartier generale in territorio neutro composto da 24 appartamenti, un ristorante, una sala conferenze e una piscina) per potersi stabilire e fondare un nuovo ordine basato sul primato della scienza.

Più o meno una decina di individui, accompagnati dai grandi profeti (Gesù, Mosè, Buddha, Maometto) lasceranno un altro pianeta sul quale vivono felici grazie a un sofisticato processo di clonazione per stare accanto ai propri figli». Ezael ha aggiunto: «Da domani non sarete più gli stessi».

Poi parte con una appassionata narrazione che sottolinea i punti cardine della filosofia raeliana su come funziona la clonazione. «Alla fine del nostro percorso di vita misurano con un grande computer spaziale se il bilancio personale è stato positivo o negativo. Se ce lo siamo meritati verremo ricreati e manterremo tutte le conoscenze acquisite nella vita precedente».

Che cosa fanno gli Elohim durante le loro giornate? «Non lavorano, sono felici e si godono la vita. Tutto ciò che è necessario fare viene affidato a dei robot biologici». E che leggi seguono? «Nessuna. Le leggi servono per gli uomini, non per gli dei. I robot sono sottomessi al governo geniocratico (governo dei geni, ndr) degli Elohim. Nessun uomo dovrebbe fare ciò che una macchina può fare al suo posto – afferma Ezael –. Questo è il concetto alla base del “paradismo”, un sistema socio-politico rivoluzionario senza proletariato. Le nuove tecnologie ci libereranno dalla schiavitù.

L’essere umano è fatto per essere felice. Ecco perché l’emblema raeliano è un simbolo composto dalla Stella di Davide e da una svastica, perché rappresenta l’armonia infinita dell’universo nello spazio e nel tempo».

Sono pericolosi? «Niente affatto. Gli extraterrestri hanno sempre intenzioni pacifiche». In attesa del loro ritorno sono due le condizioni da soddisfare: «Dimostrare che desideriamo davvero accoglierli ed eliminare ogni comportamento aggressivo verso i nostri simili e verso l’ambiente. Se così non fosse non potremmo beneficiare del loro enorme bagaglio scientifico-filosofico (più evoluto di 250 mila anni rispetto al nostro) e rischieremmo di autodistruggerci. A crederlo sono già 120 mila persone in oltre 100 Paesi».


 

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