Il muro grigio della stazione di Latisana diventa un’opera d’arte

LATISANA. Si intitola “L’incanto”. E a guardarlo si resta davvero incantati: allegro e colorato, ha donato un aspetto luminoso dove prima regnavano il degrado e il grigio.
È il murale costato alcune settimane di lavoro a un gruppo di ragazzi che hanno realizzato una vera e propria opera d’arte sul muro di cinta della stazione ferroviaria di Latisana, dal lato del centro intermodale.
Un’insieme di immagini, di fantasia, di ispirazione religiosa, paesaggi un po’ veri un po’ sognati, ideati dai ragazzi dell’associazione “Menti Libere” di Lignano Sabbiadoro, coinvolti nel progetto dagli operatori dell’Informagiovani e del Campp. Hanno preparato il bozzetto, hanno chiesto le autorizzazioni necessarie, sia al Comune di Latisana, sia alle Ferrovie e poi via ai lavori.
Alla realizzazione del murale che riempie l’intero muro di recinzione della stazione dei treni, dall’uscita del sottopasso pedonale, fino alle rastrelliere per le biciclette, hanno collaborato anche otto ragazzi del Campp di Latisana, come ha spiegato Barbara Florit, che segue i “Progetti territoriali” ideati per coinvolgere i ragazzi diversamente abili in una serie di attività manuali e artistiche, di socializzazione e inserimento territoriale, realizzate anche all’interno delle aziende agricole dell'eredità Toniatti, gestite dal comune di Latisana.
Assieme ai ragazzi dell’associazione Menti Libere hanno pensato alla realizzazione del murale ed è stato scelto proprio quel muro grigio che si vede dalla sede dell’intermodale e che dava l’idea di essere una barriera, fra la zona della stazione e il centro cittadino.
«Un esperimento positivo – ha commentato il sindaco di Latisana, Daniele Galizio – per la sua doppia valenza, di aver impegnato concretamente dei ragazzi diversamente abili e per aver abbellito una zona di Latisana particolarmente “grigia” con disegni davvero molto belli».
Anche Rfi, Rete ferrovie italiane, approva questo tipo di interventi e spesso sono le stesse Ferrovie – come spiega l’ufficio relazione con la stampa – a contattare associazioni artistiche o gruppi di writers, per chiedere di abbellire zone particolarmente “depresse”, vicino alle stazioni: gli artisti sottopongono progetti e bozzetti, il più delle volte i disegni raccontano storie di viaggi e muri e sottopassi vengono decorati.
Come conferma Rfi la realizzazione dei murales diventa anche un incentivo per evitare scritte offensive o disegni osceni che – per una sorta di “rispetto” verso l'opera dei writers – il più delle volte non vengono realizzate più.
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