Il Museo archeologico fa il pieno di preferenze al concorso Francovich

CIVIDALE. Che si ambisse alla vittoria non era un segreto e la delusione per il pur dignitosissimo secondo posto in classifica, così, trapela. Il Museo archeologico nazionale di Cividale non è riuscito a scalzare l’intera concorrenza e ad aggiudicarsi il gradino più alto del podio nel prestigioso premio Riccardo Francovich 2019, indetto dalla Sami, la Società archeologi medievisti italiani, per riconoscere l’impegno nel combinare apparato scientifico e capacità divulgative.

La martellante campagna pro-voto popolare, lanciata e rilanciata sui social dagli stessi cittadini, ha prodotto risultati incredibilmente superiori alle aspettative ma non tali da oltrepassare il Museo dell’Abruzzo bizantino e altomedievale di Crecchio, che partecipava alla selezione accanto al Man, appunto, a un altro sito della rete Unesco Italia Langobardorum, Castelseprio Torba, e alle località di Bolzano (Museo provinciale Castel Tirolo), Satriano (Torre di Satriano in Tito e museo multimediale e area archeologica di Satrianum) e Nonantola (Torre dei bolognesi e Museo benedettino e diocesano di arte sacra).

Enorme, peraltro, il distacco stacco dei primi due classificati dagli altri competitor: l’Abruzzo ha totalizzato circa 18.800 mila voti, il Museo cividalese 15.300. «Tantissimi», commenta il direttore della struttura, Angela Borzacconi, sottolineando che «in nessuna precedente edizione del Premio Francovich si erano raggiunte cifre simili» e parlando dunque di «successo», nonostante un pieno happy end non ci sia stato.

«Il nostro appello – aggiunge – è stato accolto e diffuso con un trasporto che neanche potevamo immaginare. Il supporto della gente è stato straordinario e ci ha fatto toccare con mano quanto il museo sia amato. Non nascondiamo che il primo posto ci sarebbe piaciuto, ma è d’obbligo riconoscere il merito ai colleghi dell’Abruzzo e sottolineare, nel contempo, che i musei possono davvero diventare luoghi identitari di cultura vissuta, catalizzatori di energie positive».

E comunque sia andata, il nome del Man è stato veicolato su scala nazionale. E adesso, archiviata la partita, si torna alla normalità, ma nel segno di un progressivo potenziamento dell’offerta: è infatti in fase di predisposizione il progetto di riallestimento dei sotterranei, che custodiscono i resti dell’antico palazzo patriarcale; in una fase successiva si interverrà sul lapidario e pure sulla sezione longobarda. –

L. A.



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