Il museo è chiuso, i turisti protestano
PALMANOVA. Il Museo storico militare è chiuso: lo annuncia un cartello all’ingresso. Molte le lamentele di turisti, giunti appositamente in città. E le visite guidate proposte ogni sabato mattina, ieri, hanno dovuto trovare un itinerario alternativo. Dalla Brigata Pozzuolo, da cui il Museo dipende, si apprende che la chiusura è legata ad alcuni sopralluoghi necessari all’esecuzione di lavori di adeguamento. La struttura sarà certamente chiusa fino al 31 luglio.
Successivamente, durante l’esecuzione dei lavori, si cercherà di ridurre il più possibile il disagio con delle aperture parziali. Ed è polemica. «Mi auguro – commenta il sindaco Francesco Martines - che la chiusura non si protragga oltre il 31 luglio, come mi hanno assicurato dal Comando della Brigata Pozzuolo, altrimenti ciò causerebbe un grave danno al turismo della città stellata, e proprio nel periodo estivo. Purtroppo sono stato avvisato mercoledì, a decisione già presa.
Il Comune avrebbe dovuto essere informato perché il museo, pur essendo di proprietà del demanio militare, costituisce un patrimonio della città. Credo che condividere le problematiche che hanno portato alla chiusura, con l’amministrazione comunale, fosse un atto innanzitutto istituzionalmente doveroso, ma soprattutto utile a valutare assieme possibili e rapide soluzioni». Il Museo, istituito nel 1987, ogni anno attira dai 18 ai 25 mila visitatori. Consta di un’area espositiva sul dongione di Porta Cividale e di un’area esterna di circa 300 mila mq.
«Dobbiamo far sì – conclude il sindaco – che il numero dei visitatori cresca ulteriormente e il primo passo è non disattendere le aspettative di chi arriva in città. Nell’ultimo anno le azioni condotte dall’Esercito, come la decisione di chiudere la poterna e la controporta, non aiutano certo a sostenere lo sviluppo turistico della città. Considerato che la gestione del museo ha un costo non indifferente per i contribuenti, è necessario attivare subito le misure per riaprirlo. Perciò è necessario mantenere aperto un canale di collaborazione, come avvenuto con il Reggimento Genova Cavalleria in diverse occasioni, e stringere le relazioni affinché restino il più possibile vicine al territorio».
E in questa direzione va l’ordine del giorno del consiglio comunale, approvato all’unanimità, in cui si chiede che la Direzione del Museo passi sotto la competenza del Reggimento Genova Cavalleria di stanza in fortezza. «L’episodio della chiusura del Museo – conclude Martines - dimostra quanto sia importante che la Direzione dello stesso abbia dei referenti in loco. L’intento è quello di evitare che l’imminente passaggio della direzione museale sotto il comando della Brigata Friuli di Bologna, comprometta la collaborazione tra museo e amministrazione comunale».
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