Il Natisone restituisce il corpo di Riccardo Riva
PREMARIACCO. E’ stato ritrovato a meno di un chilometro dal punto in cui, domenica scorsa, aveva lasciato la sua auto in via delle Betulle, a Premariacco. Così ieri mattina sono terminate le ricerche di Riccardo Riva, 32 anni, l’impiegato di Pasian di Prato scomparso dopo aver lasciato una lettera ai familiari e alcuni scritti indirizzati ai suoi amici.
E proprio due di loro, che con Riccardo condividevano la passione per la montagna e le camminate, erano partiti di buon mattino dal sentiero sotto il Ponte Romano per cercarlo a piedi lungo le sponde del fiume. L’hanno individuato verso le 10.50 nella frazione di Paderno. Con i binocoli hanno riconosciuto la maglietta che indossava; poi avvicinandosi, riverso nell’acqua accanto a un masso, hanno purtroppo capito che era lui.
Lanciato l’allarme, sul posto sono giunti i sommozzatori del Corpo subacqueo dei Vigili del fuoco di Trieste, che con i colleghi volontari del distaccamento di Cividale sono intervenuti per recuperare la salma. Per i rilievi anche due pattuglie dei carabinieri di Premariacco e Cividale, a supporto della Polizia della città ducale a cui sono state affidate le indagini.
Le ricerche del giovane erano iniziate già domenica scorsa, dopo che alle 21 i familiari avevano allertato la Questura. Un’ora più tardi il ritrovamento dell’Alfa Romeo Giulietta con all’interno il cellulare e qualche oggetto personale. A qualche centinaio di metri dalla vettura era stato rinvenuto un giubbotto con in tasca un orologio. Nessuna ipotesi era stata scartata dagli inquirenti, che accanto alla caduta in acqua valutavano la possibilità che il giovane potesse esser stato colto da malore. Per questo nei giorni scorsi, con i volontari, erano stati perlustrati anche i sentieri a ridosso del Natisone.
Anche se rese pericolose e torbide dalle piogge, anche le ricerche in acqua non non si erano mai fermate: gli uomini della Centrale dei carabinieri del capoluogo con i volontari della Protezione civile comunale hanno continuato a lavorare sul territorio, in particolare nel tratto di fiume tra Premariacco e Orsaria, pattugliato anche nei primi giorni dal Nucleo Saf (Speleo-alpino-fluviale) di Vicenza e poi dalle squadre del capoluogo giuliano. Per tutta la settimana la zona è stata sorvolata da elicotteri. Dopo il recupero, la salma è stata trasportata nella sala mortuaria di Premariacco per gli accertamenti di rito e il riconoscimento da parte dei familiari.
Da stabilire con certezza l’accaduto. Forse la passione per la montagna e l’escursionismo hanno spinto Riva a imboccare il sentiero che giunge fino al fiume. Cosa sia accaduto dopo ancora non è chiaro. Comprensibilmente scossi i due amici che hanno trovato Riccardo.
Dopo il rilascio delle deposizioni, con gli occhi lucidi si sono allontanati silenziosi da quel luogo diventato così triste.
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