Il neoprimario di Urologia porta la chirurgia robotica

Fabio Vianello, in arrivo dall’esperienza a Padova, ha svolto migliaia di interventi: «Presto saremo in 7 medici e andremo a coprire i presidi di Gorizia e Monfalcone»

Vanta un’esperienza pluriennale completa in campo urologico con anni di operatività nei più svariati settori, tra cui quello all’avanguardia della chirurgia robotica per la quale ha svolto 5000 interventi come primo operatore. Parliamo del nuovo direttore di struttura complessa a cui è stata affidato, da questa settimana, il reparto di Urologia di Gorizia. Fabio Vianello, in arrivo dall’Azienda Ospedaliera di Padova, ha sviluppato negli anni diversi metodi di attività chirurgica e ha maturato una lunga esperienza in campo ecografico e nella gestione delle sale operatorie.

Il medico si inserisce così nell’idea di riorganizzazione del comparto nell’Ass2 Bassa Friulana-Isontina che prevede due nuovi urologi e l’inserimento di altri elementi essenziali per l’organico in arrivo in questi giorni. «Presto saremo in sette», dice il nuovo direttore, che prende il posto di Sebastiano Callari, facente funzioni, diventato assessore regionale. «Per quanto riguarda le nuove tecniche, quella più nuova che potrei portare qui è la chirurgia robotica. A Padova si usa da più di dieci anni. In base alle scelte della direzione, si potrebbe utilizzarla appoggiandosi ad altre strutture del Friuli Venezia Giulia che già la possiedono, come succede in Veneto. In Fvg c’è un robot a Pordenone, uno a Udine e due a Trieste, uno a Cattinara e l’altro al Burlo. Padova poi è sempre stata al top per il trattamento delle calcolosi e delle neoplasie delle alte vie urinarie e quindi potremmo applicare le nuove tecnologie in quest’ambito».

Per quanto riguarda invece le possibili “fughe di pazienti”, Vianello ha una sua visione. «Appena saremo al completo potremo coprire in maniera giornaliera tutti i presidi, non come succede adesso, dove ad esempio a Monfalcone ce n’è uno aperto una volta a settimana». Latisana e Palmanova dovrebbero poi essere coordinate dal primario, ma «Gorizia non dovrebbe mai risultare sguarnita, visto che qui abbiamo le sale operatorie e i ricoveri. Quando saremo 8-9 ci saranno persone per ogni presidio». Quest’ultimo aspetto ha una particolare rilevanza dato che il 15 per cento dell’utenza necessita di ricovero mentre l’85 del servizio richiesto è ambulatoriale. Al momento comunque i piani sono da perfezionare, per quanto riguarda l’organico a regime. Come spiega una nota sul nuovo direttore «è nell’intento della direzione dell’Ass2 Bassa Friulana-Isontina rilanciare l’attività in modo trasversale a tutta l’azienda sia in termini di funzione urologica ambulatoriale, da mantenere in tutte e quattro le sedi ospedaliere, sia in termini di urologia chirurgica da erogare sia nello stabilimento ospedaliero di Gorizia, dove insiste una degenza dedicata dell’urologia, sia su quello di Latisana».

I dettagli del processo di riorganizzazione dell’attività urologica verranno discussi a breve dal nuovo direttore della Soc Urologia con i direttori dei dipartimenti chirurgici dei due Presidi Ospedalieri di Gorizia-Monfalcone e di Latisana Palmanova. Per quanto concerne gli ambulatori urologici in altre sedi, l’intento è quello di potenziare, inoltre, i percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali di settore con i medici di medicina generale creando con i colleghi, a cui il nuovo direttore si presenterà alla prima occasione utile, delle corsie preferenziali. L’auspicio è insomma quello di «una rinascita di una nuova urologia, all’avanguardia anche da un punto di vista delle tecniche operatorie, competitiva con le altre urologie dei centri hub vicini, e in grado di recuperare una quota di pazienti in fuga».

Vianello a maggio ha superato una selezione alla quale hanno partecipato validi professionisti, provenienti sia dal Friuli che da altre regioni. Il suo curriculum include impieghi in strutture private, in aziende sanitarie territoriali e in aziende ospedaliere universitarie. Negli ultimi anni l’urologia di Gorizia ha subito diverse uscite di professionisti altrettanto apprezzati tra cui l’ex primario Zappalà, fino alla recente nomina in giunta regionale di Sebastiano Callari, altro medico del capoluogo isontino. Da qui la necessità e la volontà di procedere quanto prima con il rafforzamento dell’organico.

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