Il «no» di Ceraolo a Gava: così si è rotto il centrodestra a Sacile - Il retroscena

SACILE. In cinque mesi il centrodestra a pezzi a Sacile: dal 19 gennaio 2018 al ballottaggio di domenica, 13 maggio.
L’atto primo? Lo scontro Lega-Forza Italia, cinque mesi fa con le dimissioni dell’ex sindaco Roberto Ceraolo, candidato in Regione (con Forza Italia) e il “gran rifiuto” di lasciare la fascia tricolore di reggente alla vicesindaco Vannia Gava, ora deputato e gran capo della Lega sul Livenza. L’ultimo atto? La sfida al ballottaggio tra Carlo Spagnol (Forza Italia, civica Viva Sacile) e Alberto Gottardo (Lega, AttivaSacile, Civica per Sacile, Fratelli d’Italia, Autonomia responsabile, Popolo della famiglia).
Questi i fatti pubblici e quelli privati (battute al veleno, invidie, dispetti, scontri) sono i segreti che si sussurrano nei corridoi dei palazzi della politica e nei giardini liventini.
La sensazione è che siamo entrati nell’ultimo chilometro, quello decisivo, per la sfida che vede il suo traguardo e domani è un altro giorno: per confermare il divorzio a centrodestra. O parlare di un “governissimo” tra qualche mese?
La frattura. Fumata bianca in municipio sul dopo-Ceraolo il 18 gennaio, quando l’assessore Claudio Salvador della lista civica Per Sacile aveva avuto l’investitura di primo cittadino reggente. Il sindaco dimissionario Ceraolo aveva firmato il nuovo decreto di nomina a vicesindaco, dopo la revoca del ruolo all’assessore Vannia Gava (Lega). Il delfino di Ceraolo, assessore alla cultura e istruzione Carlo Spagnol (Forza Italia) si era consolato con la delega ai lavori pubblici, manutenzione e viabilità. A pezzi all’aria era finita l’alleanza a centrodestra. «Uniti – aveva assicurato Ceraolo – per concludere la legislatura». Invece no. La Lega ha unito il destino elettorale con altre civiche e Fratelli d’Italia. «Sono allibita dalla decisione di Ceraolo – era stato il commento di Gava ai fedelissimi –. La situazione sarebbe incredibile se non fosse tragicomica».
Il sindaco. Ceraolo non si è mai pentito della scelta. «L’accordo politico del 2014 prevedeva la figura del sindaco “in carico” alle forze ex Popolo della libertà – ha rievocato Ceraolo –. E cioè Forza Italia, Civica per Sacile-Ceraolo sindaco e AttivaSacile.it». Le consultazioni per decidere i destini della coalizione verso le elezioni 2018, sono andate avanti. «È mancato un orientamento univoco – ha concluso Ceraolo, scegliendo Salvador – per il futuro». La Lega non ha ingoiato il rospo politico e ha buttato il cuore oltre l’ostacolo.
Gava “scaricata”. «Sono stata raggiunta – si era sfogata Gava – dalla telefonata della coordinatrice locale di Forza Italia martedì sera: mi ha comunicato che il direttivo avrebbe preso la decisione finale». Il giorno dopo il sindaco Ceraolo ha comunicato la scelta di Salvador, ex leghista. «Ne ho preso atto – aveva concluso Gava, poi eletta il 4 marzo in Parlamento – e continuerò a lavorare per Sacile».
Risultato: Spagnol è diventato il candidato sindaco della coalizione a due liste e Alberto Gottardo per la coalizione a sei. (c.b.)
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