«Il nostro centro anziani è sinonimo di efficienza»

San Daniele, l’assessore Chiapolino replica alle accuse del referente Claudio Rosso «Le stanze inutilizzate verranno destinate all’housing sociale per coppie giovani»
San Daniele 8 maggio 2013. Giunta Comunale San Daniele Telefoto Copyright Petrussi Foto Press/Serratore
San Daniele 8 maggio 2013. Giunta Comunale San Daniele Telefoto Copyright Petrussi Foto Press/Serratore

SAN DANIELE. Claudio Chiapolino, assessore alle politiche sociali del Comune di San Daniele non ci sta e di fronte alle accuse di Claudio Rosso, referente dei 42 anziani ospitati al centro anziani di via Cadorna replica punto su punto. «Cominciando dalla mensa, va sottolineato che la raccolta di opinioni da parte degli ospiti ha portato al risultato che due ospiti su quaranta non sono soddisfatti del servizio. Il servizio mensa è garantito da una cooperativa attiva a livello internazionale nel settore della ristorazione. I pasti sono preparati seguendo una dieta stabilita da una dietologa dell’Azienda sanitaria, particolare indispensabile per garantire la salute e la corretta alimentazione degli ospiti, ma che inevitabilmente può creare qualche malumore. Quanto al personale questo è fornito da una cooperativa, individuata dopo apposita gara, che opera nel rispetto delle norme di legge e dei parametri come da autorizzazione di esercizio. Il controllo sul personale è esercitato da un amministrativo della cooperativa stessa e dal Comune. Recentemente due infermiere hanno trovata una diversa occupazione e sono state subito sostituite».

Non solo, però, perchè Chiapolino va avanti. «Venendo alle camere vuote, queste purtroppo non sono una novità, ma la conseguenza di una domanda diversa: con la comparsa delle badanti è risaputo che molte persone preferiscono rimanere nel proprio alloggio il più possibile, per poi essere eventualmente ospitate in una struttura loro dedicata. Il nostro centro anziani, essendo una casa albergo, non può accogliere persone non autosufficienti, che vengono invece inserite in casa di riposo. La mancata copertura delle stanze (fenomeno che si verifica da almeno dieci anni) richiede di riflettere sulla prospettiva futura del centro. É allo studio un progetto che prevede il mantenimento degli alloggi per anziani, nella misura in cui c’è ancora richiesta per tale servizio, e la destinazione di un’altra parte della struttura all’housing sociale per giovani coppie. Il progetto è ancora in fase di valutazione. Crediamo però che pensare ai nostri anziani e ai nostri giovani, allo stesso tempo, sia la strada giusta per un welfare moderno ed equilibrato, che si occupa anche di coloro, i giovani, che più di tutti sono stati penalizzati da questi anni di crisi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto