Il nuovo libro di Antonella Sbuelz: la poesia è allegria
L’ultimo volume per ragazzi della scrittrice friulana sarà presentato a Udine: «Nessuna giornata deve essere mai sprecata , tutto aiuta a crescere»

Scrive Antonella Sbuelz, alternando romanzi storici, poesia, saggistica, letteratura per ragazzi. E sempre, anche quando la pubblicazione è destinata a lettori e lettrici di età scolare, riesce a coinvolgere in maniera trasversale.
Succede così anche per l’ultimo libro, edito da Feltrinelli Junior, che si rivolge a bambini e bambine, e dunque a tutti e a tutte, andando a sollecitare quella dimensione giocosa e sognante, mai del tutto sopita, anche in chi è cresciuto o in chi vuole farsi lettore per figli, figlie o nipoti.
Protagonisti i più piccoli e le più piccole, già nel pronome personale “me” dentro il titolo della raccolta di poesie.
Il mondo è triste senza di me! è anche un verso. Esce dalla bocca di un bambino che, in un giorno infelice, in castigo per qualche marachella, scopre un passatempo favoloso, antidoto alla solitudine: un libro.
Il sottotitolo è invece una filosofia di vita, un modo di prendere il mondo: “Poesie per giorni dritti e storti”. Antonella Sbuelz non nasconde che esistano paure e difficoltà. Ma fornisce rime ironiche, briose e acute anche per i momenti no. Le due giraffe in copertina, disegnate da Andrea Antinori, autore delle illustrazioni, sono la chiara personificazione del sottotitolo: una ha il collo dritto, l’altra il collo storto, proprio come l’alternarsi delle giornate.
La dedica del libro rovescia i ruoli: non è l’autrice a insegnare qualcosa, ma i bambini e le bambine a ricordare ai grandi «la poesia nascosta nel mondo e la magia nascosta nelle cose».
Una citazione poi omaggia il maestro del genere, Gianni Rodari, convinto che imparare ridendo sia meglio.
Antonella Sbuelz con delicatezza, leggerezza e profondità mette in poesia le fragilità, i fantasmi, le cadute, le delusioni, i sogni, l’amicizia, l’abbraccio, il coraggio, l’errore, il mistero, il buio, i colori, perché nessuna giornata «mai venga sprecata» e perché tutto aiuti a crescere.
Invita a mettersi in ascolto della “cartacanta”: storie che portano la memoria nel futuro. «Segui il ritmo!» è l’esortazione, «perché ogni nuovo libro è una corsa a perdifiato». Il ritmo da riscoprire è anche quello dei giorni della settimana e delle stagioni. Con la poesia si possono perfino creare disegni, scoprire supereroi senza muscoli, volare grazie a una ricetta segreta, stupirsi per una scatola cinese piena di visioni, incontrare “Piero premura” e “la fata Martina”.
Tra uno stupore e l’altro, chiediamo all’autrice cosa l’abbia spinta a scrivere versi per l’infanzia. Antonella Sbuelz ci svela: «La poesia è, per sua natura, incanto e incantamento, nella suggestione quasi ipnotica delle rime, nell’intreccio e nel rilancio di assonanze e consonanze. È esperienza sonora. Ma è anche grammatica dell’immaginazione, nutrimento della fantasia. E può diventare palestra per le piccole e grandi domande della vita. È importante leggere poesia ai più piccoli, perché la parola poetica parla al cuore, al corpo e alla mente. E cura».
L’autrice è anche un’insegnante che ha sempre letto molta poesia ai ragazzi e alle ragazze: «Rare volte ho avvertito un silenzio più attento e condiviso che durante la lettura di una poesia di Wislawa Szymorska, di Ada Merini o Pierluigi Cappello».
Una raccolta scritta con forte senso di responsabilità: «Era importante trovare registro e parole giuste per accompagnare bambini e bambine in un’esplorazione del mondo, dentro e fuori di sé, attraverso sentimenti e emozioni a tutto tondo. Ma con questi versi mi proponevo anche di far pensare, di allenare il ragionamento critico sul mondo. Ho tentato di affrontare anche temi di scottante attualità e una dimensione civile, che implica un dialogo onesto e profondo fra le diverse generazioni».
L’ultima poesia affronta la guerra, per la quale “schermo” fa assonanza con “inferno”. Versi che diventano una domanda: «Ma cos’hanno i grandi in testa?».
Il libro sarà presentato venerdì 25 ottobre, alle 17.30, nell’ambito della rassegna “foyer d’autore”, un progetto del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, in collaborazione con la Biblioteca civica Joppi e i Civici Musei.
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